martedì 15 luglio 2008

I cleptomani


Poverini, non è colpa loro. E' che sono fatti così.
Tu li metti in un posto, li lasci lì per un po' e loro non ce la fanno. Prima o poi iniziano a rubare. Un orologio qua, un fermacarte là. Un portafoglio oggi, una gallina domani. Così, un po' come capita. Arraffano su e portano via. Roba da non crederci. Che se ti distrai un attimo, capace pure che ti ritrovi in mutande senza saperlo. E' un istinto irrefrenabile, che ha radici, credo, genetiche. I geni dei socialisti. Dovrebbero studiarli. Secondo me, se si ingrandisse ben bene al microscopio elettronico la doppia elica del DNA dei socialisti, si scoprirebbe che di elica ce n'è una sola: l'altra se la sono intascata.

La cosa è talmente risaputa che si perde nella notte dei tempi. Grillo fu il primo a dirlo apertamente in televisione, da Pippo Baudo, in una lontanissima puntata di Fantastico del 1986 su Rai1: "Ma è vero che in Cina ci sono un miliardo di persone e sono tutti socialisti? E allora a chi rubano?". Tanto bastò per troncargli la carriera televisiva.

Oggi che, 16 anni dopo Tangentopoli, è stata smascherata una Tangentopoli di proporzioni ridicolmente superiori a quella del '92, ecco tornare in scena, uno dopo l'altro, i fantasmi di allora. Dove, per fantasmi, intendo quegli zombi umani che popolano ora la maggioranza ora l'opposizione e che, avranno pure cambiato nome e partito, non riescono (e come potrebbero?) a tradire il proprio patrimonio genetico. Ottaviano Del Turco è da ieri nel carcere di Sulmona in una cella di isolamento: è accusato di aver fatto sparire qualcosa come 15 milioni di euro. Quasi 30 miliardi delle vecchie lire, tanto per rendere l'idea. Li ha risucchiati mettendo mano (o fauci?) al sistema sanitario abruzzese.

Ieri era stato il turno di Pidiellini e Radicali che avevano offerto il massimo sostegno morale e la massima vicinanza ad un uomo, disgrazia sua, colpito da una tragedia impensata. La stessa vicinanza che si usa a chi è vittima di un lutto. Condoglianze sincere. Il fatto che qui la vicinanza sia per l'assassino e non per il morto è assolutamente secondario. Oggi invece sono arrivati puntuali gli attestati di affetto e riconoscenza dei suoi ex-compagni socialisti. Si sono trattenuti per un giorno. Uno soltanto. Di più non ce l'hanno fatta. E allora eccoli qua, uno dopo l'altro, a piangere un amico, vittima di soprusi ingiustificati.

"Conosco Ottaviano Del Turco da moltissimi anni. E proprio non riesco a trovare credibile un'accusa del genere nei confronti di una persona come lui". Parole di Giuliano Amato, socialista doc. E come potrebbe trovarla credibile? L'aveva scelto lui come Ministro delle Finanze nel 2000 durante il suo secondo governo.

E' assolutamente d'accordo Ugo Intini, uno dei pochi socialisti ad essere uscito indenne da Mani Pulite. Si dice decisamente stupito: "Ottaviano è una persona perbene. Non posso immaginare che abbia fatto cose disoneste".

Non ha dubbi il ministro della Salute Maurizio Sacconi, militante socialista fin dagli anni '70. Lui, in qualità di ministro, aveva capito che in Abruzzo qualcosa non funzionava, diciamo, nel verso giusto. Ma proprio non gli era venuto il minimo sospetto: "Ci stavamo occupando proprio del commissariamento della Sanità abruzzese. È una storia di inefficienza e di cartolarizzazioni particolarmente onerose: mentre altre Regioni le hanno convertite in un prestito del Tesoro a tassi di mercato, in Abruzzo non è stato possibile rinegoziarle. Ma questa storia della tangente da sei milioni di euro a me pare incredibile". Ecco: incredibile è la parola giusta.

Ma poi gli esce tutta la sua nuova anima pidiellina e lancia un monito sinistro: "Spero che ormai tutti vedano chiaro, spero che anche a sinistra lo capiscano, che è tempo di fare la riforma per una giustizia giusta e rispettosa delle garanzie".

Ma Sacconi non è l'unico ministro socialista. Forse pochi ricordano che anche il tanto osannato nemico dei fannulloni (ma orgoglioso amico di truffatori) Renato Brunetta ha sangue e geni socialisti. Lui ha già trovato la soluzione contro la corruzione, la truffa, il falso, la concussione, l'associazione a delinquere. Basta impedire alla magistratura di punire quei reati e il gioco è fatto. Chiamalo stupido. "Non bastano più i provvedimenti timidi. Dobbiamo fare la separazione delle carriere. Abolire l'ipocrisia dell'azione penale obbligatoria; la discrezionalità circa l'azione penale non dev'essere lasciata ai magistrati, dev'essere esercitata dal Parlamento, che in una relazione annuale indichi gli obiettivi e le priorità. E dev'essere ripristinata l'immunità parlamentare. Esiste in tutti i parlamenti dei Paesi evoluti. Va reintrodotto l'articolo 68, come l'avevano scritto i nostri padri costituenti. Immunità per tutti gli eletti. In modo trasparente, esplicito, chiaro. Quanto a Ottaviano, è un mio amico; ragione in più per non speculare sulle sue disavventure. Sono convinto che tutto il centrodestra si terrà su questa linea; la stessa che abbiamo tenuto quando uscirono le intercettazioni di D'Alema".

Che cosa abbia di "trasparente, esplicito, chiaro" un'immunità che garantisce l'impunità non si capisce. Una dichiarazione, questa, che è passata sotto silenzio, ma che contiene concetti di una gravità enorme e che fanno a pugni con la Carta Costituzionale: l'umiliazione della magistratura, il controllo del Parlamento sull'operato dei giudici, la sottomissione del potere giudiziario a quello legislativo, la reintroduzione dell'immunità parlamentare, che è esattamente il contrario di ciò che i Padri Costituenti avevano in mente quando sancirono il concetto di "autorizzazione a procedere" (che è tutto tranne che un'immunità), l'elogio di una logica mafiosa e omertosa per cui "degli amici ci si ricorda sempre".

Bobo Craxi, per la verità, aveva già rilasciato ieri un'intervista telefonica sull'accaduto, ma oggi ha voluto precisare la sua posizione. Parla di una vera e propria "maledizione dei socialisti". Non riesce davvero a capacitarsi: "La storia del Psi è maledetta: chi non scompare politicamente, finisce dietro le sbarre". Guarda un po'. E' davvero un destino bastardo, il loro. Fanno di tutto per risultare simpatici, ma prima o poi, inevitabilmente, non si sa come mai, per loro si aprono sempre le porte del carcere. Sfigati.

Poteva tacere la sorella? Evidentemente no. Stefania, sottosegretario agli Esteri, ha una sua teoria. Che poi non è molto diversa da quella di Brunetta. I panni sporchi si lavano in casa propria. Cosa c'entra la magistratura? Perchè viene a ficcare il naso in faccende non sue? Spiega: "Non esiste l'idea di una retata in Regione. Una Giunta regionale ha un'opposizione, cui spetta il potere di controllo. Dev'essere la politica a intervenire; altrimenti si lascia la parola a Di Pietro e compagni. Non si può abbandonare la tutela della moralità pubblica ai magistrati, cui si deve questo ennesimo gesto di protagonismo. Conosco Del Turco, e non me lo vedo nella veste del criminale."

Perfetto. Non lasciamo la tutela della moralità alle guardie. No. Lasciamola ai ladri. Vedrete che finalmente questo paese potrà ripartire. Effettivamente, c'è da capirlo. Come è possibile rubare in santa pace con una magistratura che è sempre lì con il fiato sul collo?

E basta. E' ora di finirla.
E' tempo di riformarla, questa giustizia. Vero Angelino?

3 commenti:

Adduso ha detto...

I “SIGNOROTTI” DA 100 MILA EURO

Le tangenti, sono un metodo tanto ignobile quanto notoriamente diffuso da sempre nella società italiana in cui (non faccia finta di scandalizzarsi nessun moralista), “TUTTI PAGANO” direttamente o indirettamente alla politica e alle istituzioni, compresi anche quegli imprenditori che poi ci fanno la predica in televisione, in quanto, pacificamente, chi non "paga", in questo “Stato mafioso Italiano”, viene regolarmente “isolato” o “fatto fuori”,

Ma quello che mi lascia più allibito è l’impotenza o forse dovrei dire, l'ormai evidente condizione di “servilismo” delle maggior parte delle classi economiche italiane cosiddette medio-basse, quindi anche comuni impiegati, operai, piccoli commercianti,ecc., insomma lavoratori da poco meno o più di 1000 (quando ci arrivano) a circa 3000 euro al mese, che subiscono ormai passivamente la loro forzosa “schiavitù di Stato” .

ORA, è mai possibile che PER LEGGE (guarda caso le stesse norme "mafiose" votate dal nostro Palamento) siamo così ASSOLUTAMENTE INDIFESI contro questi “SIGNOROTTI MAFIOSI DELLO STATO” che si prendono STIPENDI D’ORO (E TANGENTI) CHE NOI GLI PAGHIAMO DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE CON IL NOSTRO “SANGUE” ATTRAVERSO TASSE E BALZELLI VARI, tanto che conseguentemente LA MAGGIOR PARTE DEI “COMUNI” CITTADINI NON ARRIVA PIU’ NEANCHE A FINE MESE E C’è GENTE CHE ADDIRITTURA NON PUO’ NEANCHE INIZIARE IL MESE TANTO CHE VIVE NELL’INDIGENZA PIU’ ASSOLUTA ?

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo Federico.
La cosa più preoccupante è la nascita di un forte sentimento reazionario dopo Mani Pulite.
L'uscita di Berlusconi (alla quale ha poi fatto seguito quella del suo segretario Angelino) è una minaccia concreta. Non oso pensare a quello che potrebbero combinare.

Matteo ha detto...

Queste dichiarazioni mi lasciano a dir poco basito...
Okay, è abbastanza scontato, si conoscono, hanno lavorato insieme, ovvio che non ammetterebbero (non ancora) che Del Turco & co. sono dei ladri... sarebbe come dire "lo siamo anche noi"... però, diamine, almeno state zitti... boh...
Brunetta, poi, con questa cazzo di immunità parlamentare. Non è un'immunità. E', come hai ricordato tu, un'autorizzazione a procedere (qualcuno dell'Espresso, non ricordo chi, diceva "autorizzazione a delinquere")...se poi voi non autorizzate MAI a procedere allora sì, diventa un'immunità...
Che schifo... l'Italia mi fa sempre più rabbia, sinceramente...