mercoledì 12 novembre 2008

Dalla parte dei padroni

Una delle massime vergogne (tra le tante) che ci stanno passando davanti agli occhi in questi ultimi mesi di governo Berlusconi è rappresentata dall'atteggiamento di coloro che più di altri dovrebbero difendere gli interessi dei lavoratori, degli studenti, della gente comune, insomma dei più deboli: i sindacati confederali.

Sì, perchè non è la prima volta che Cigl, Cisl e Uil si ritrovano su posizioni diametralmente opposte. Era successo agli inizi di settembre, quando sembrava che un accordo tra Cai e dipendenti di Alitalia fosse ormai sfumato definitivamente. Allora, Cisl e Uil si erano subito piegate a novanta e avevano dato il loro supporto incondizionato ad ogni decisioni di Cai. La Cigl si era dapprima tirata indietro, aveva tentato di fare ostruzionismo, ma poi, attaccata pesantemente dal governo e accusata di essere un burattino nelle mani di una sinistra irresponsabile, aveva fatto marcia indietro e aveva firmato un accordo con Cai che sostanzialmente era lo stesso firmato qualche giorno prima da Cisl e Uil "sulla fiducia".

E' successo di nuovo oggi. Da tempo era stato programmato per questo venerdì uno sciopero generale contro lo scempio dei tagli all'università avallato dal governo. Bene. Siccome il gradimento del governo, a sentire Berlusconi, cresce di giorno in giorno e tra poco arriverà a sfondare quota 100%, ma inspiegabilmente non passa giorno che salta fuori una protesta, un corteo, uno sciopero che paralizzi il paese, Berlusconi è corso ai ripari e ha convocato in gran segreto un vertice con Angeletti (Uil), Bonanni (Cisl), Marcegalia (Confindustria) e la Gelmini (ministra).
Ed Epifani (Cigl)?
Berlusconi si è scordato di invitarlo, ovviamente.

Che cosa si sono detti?
Non si sa, ma, a quanto pare, Bonanni è rimasto folgorato dallo sguardo bionico della ministra, visto che ha disdetto in fretta e furia lo sciopero generale di venerdì. Questa la versione ufficiale: "C'è stato un passo avanti che potrebbe aprire una nuova fase nel confronto con il governo e il ministro Gelmini con il documento sottoscritto si è impegnato a modificare alcuni passaggi importanti della manovra governativa sull'università e a dare risposte concrete alle richieste contenute nella piattaforma".
Così, sulla fiducia. Come al solito.

Alberto Civica, segretario della Uil Università, cade dalle nuvole: "Non si sciopera per simpatia, ma perché non si hanno risposte concrete su problemi concreti . Dal ministro Gelmini eravamo insieme, non so come abbiano sentito delle rassicurazioni sui problemi sul tavolo. Lo sciopero di venerdì anche senza la Cisl sarà un momento importante di grande partecipazione, perché è uno sciopero sentito: per poterlo revocare bisogna dire alla gente che si sono risolti problemi reali e al momento non è così".

Bene.
E' chiaro che qui qualcuno bleffa.
La Cisl di Bonanni dice che è tutto sistemato e lo sciopero non ha più senso.
La Uil di Angeletti, seduta allo stesso tavolo, dice di non aver avuto nessun tipo di rassicurazione e quindi lo sciopero s'ha da fare.
La Cigl di Epifani, sempre più isolata, non dice niente (anche perchè nessuno l'ha interpellata) e tira dritto per la sua strada.

Un fatto di una gravità inaudita: un governo che lavora per spaccare i sindacati con la complicità di parte dei sindacati collusi con il potere.

Avere sindacati divisi e in guerra tra loro.
Vi ricorda niente?
Bene, andate a rileggervi il Piano di Rinascita della P2 di Licio Gelli, lì troverete qualcosa di interessante al riguardo. Non per niente il Venerabile Maestro, impegnato a riabilitare il fascismo il lunedì sera su OdeonTV, è da un po' di tempo che chiede i diritti d'autore a Berlusconi. Silvio, prima o poi, dovrà anche decidersi a pagarglieli.

Sempre per la serie "il governo degli imparziali", il ministro del welfare, Sacconi, non sapendo con chi prendersela, attacca la Cgil a spada tratta accusandola di essersi isolata dalle altre sigle sindacali. Fantastico. Prima la si isola e poi le si rinfaccia di essersi isolata. Se non sono dei geni questi.

Intanto, siccome il gradimento per il nostro premier è alle stelle, venerdì scenderanno in piazza centinaia di migliaia di studenti a Roma e Milano, mentre il 14 e il 15 novembre toccherà ai lavoratori del commercio scioperare, senza contare i dipendenti di Alitalia, ormai in sciopero bianco continuato.

Speriamo che il gradimento per il governo smetta di salire: ci ritroveremo un'Italia completamente in ginocchio.

P.S. Bonanni, dopo la figura di palta di ieri sera a Ballarò in cui ha tentato goffamente, rosso in faccia, di negare l'incontro con Berlusconi, mentre Angeletti, da altra sede, lo confermava, dovrebbe avere la decenza di fare armi e bagali, rassegnare le dimissioni e non farsi più vedere.

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