venerdì 16 ottobre 2009

Una vita da Mesiano



Ho deciso. Vado a fare la tessera del PDL.

Dopo quello che ho visto in tv questa mattina, mi hanno convinto. Ho capito finalmente perché il nostro premier è l'uomo più perseguitato della Storia, quella con la S maiuscola. Ho capito anche che lui è veramente il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni e che l'ha detto solo perché è di una modestia smisurata che neanche San Francesco, perché avrebbe potuto benissimo dire che lui è stato il migliore della Storia, sempre quella con la S maiuscola, di tutti i tempi e di tutte le nazioni. E si sarebbe tenuto ancora stretto. Ho realizato finalmente quanto lui sia buono e giusto, anzi: troppo buono e troppo giusto. Troppo buono perché la sua bontà sia concepita (come accade solo agli uomini degni, appunto, di un tale appellativo) e troppo giusto perché la sua giustezza sia riconosciuta tale. Ammetto di aver vissuto in un tremendo inganno, in una tremenda bolla di sapone, creatami intorno ad arte da tutti quei giornali insuflati di spirito comunista. Ora che ho visto la luce, davvero non riesco a capacitarmi di come io abbia potuto lasciarmi ingannare per così tanto tempo.

Immagino che a questo punto anche voi vorrete sapere cosa mi ha aperto gli occhi definitivamente, cosa mi ha ridestato dal sonno della ragione. Non ci crederete, ma quella cosa ha un nome e quel nome è: Claudio Brachino. Mai avrei pensato che un giornalista di tal fatta avebbe avuto su di me un'influenza tanto sconvolgente. D'ora in poi non smetterò più di ringraziarlo. Da qui alla fine dei miei giorni. Grazie Claudio. Grazie Brachino. Anzi: posso chiamarti Braq? Grazie Braq. Mi hai salvato la vita. Hai impedito, in una fredda mattinata di ottobre, che la mia anima fossa rapita dall'oblio comunista. E di questo ti sarò grato per sempre.

Fino ad ora ero convinto che quel giudice, come si chiama?, Mesiano? Mesiani?, insomma quello che aveva deciso di dar ragione alla Cir di De Benedetti nel processo civile di primo grado riconoscendo il torto subito e condannando Mediaset, l'allora Fininvest, allo storico risarcimento di 750 milioni di euro, avesse fatto semplicemente il suo dovere e si fosse limitato a constatare una sentenza penale ormai da tempo passata in giudicato in cui si stabiliva che Previti aveva corrotto il giudice Metta con soldi della Fininvest per far arrivare la Mondadori nelle mani del solito utilizzatore finale. Che ovviamente non ne sapeva niente e che accettò il tutto come un gentile omaggio. Avevo pensato fino ad ora che quella sentenza che Mesiano ha scritto avrei potuto scriverla pure io, avendo in mano lo scudo spaziale della pronuncia della Cassazione in merito. Un gioco da ragazzi, senza nemmeno perdere tempo a scartabellare carte. Qualcosa di assolutamente lineare e limpido. Un atto dovuto.

Ora invece Brachino mi ha aperto la mente e allargato gli orizzonti. Che idiota ero stato a dare la mia fiducia ad un giudice che in realtà, come ha abilmente dimostrato quel grande giornalista che è Brachino, della stoffa del giudice ha ben poco. Anzi. I suoi comportamenti sono alquanto sospetti. L'ho capito questa mattina guardando quello splendido programma su Canale5 che risponde al nome di Mattino Cinque. Quello, tanto per intenderci, dove il giornalista di punta è Filippo Facci. Voglio dire: chapeau. Non molte testate possono vantare di ospitare in studio certi personaggi dell'intellighenzia italiana. E qui si sta parlando indubbiamente della crème de la crème. Quindi rilassatevi sulle vostre sedie, perché voglio condividere con voi, parola per parola, il servizio giornalistico che ha cambiato la mia vita e che, spero, dia una svolta anche alla vostra. Prima che moriate tutti comunisti. E non sarebbe bello, credetemi.

Guardate. C'è Brachino in studio che brandisce un pagina di un quotidiano che titola "Il CSM promuove il giudice anti-Fininvest". Questo quotidiano è Il Giornale, cioé la testata giornalistica della famiglia Berlusconi, padrone di Fininvest. Lo dico per mettere le mani avanti. Se qualcuno comincia a parlarmi di conflitto di interessi, lo fulmino. Quella roba lì ormai è acqua passata, alla gente non gliene frega niente del conflitto di interessi, il popolo l'ha votato e gli piace così, me l'ha insegnato Bondi, me l'ha ribadito Rotondi e ma l'ha esemplificato magistralmente Capezzone e quindi smettetela di fare quella faccia lì, quella faccia un po' così, che avete voi che avete l'anima comunista. Il conflitto di interessi non è il punto. Il punto che interessa a noi in questo momento è che un giudice si è permesso di fare una sentenza che mette in ginocchio una delle aziende più floride del paese, che dà da lavorare a 20.000 persone e che ci/vi intrattiene tutti i giorni con Il Milionario e Il Grande Fratello. E' mai possibile essere più anti-italiani di così? E il CSM poi! Che s'inventa la promozione per meriti sul campo. E poi ci si stupisce che il nostro premier parli di magistratura di sinistra. Voglio dire: servono altre prove?

E poi guardate. Perchè questo è solo l'inizio. Guardate il servizio che lancia Brachino. Sono immagini esclusive che Canale5 ha raccolto con un'inchiesta giornalistica, degna, questa sì, del premio Pulitzer. Altro che Sandro Ruotolo che si diletta con cose trite e ritrite vecchie di vent'anni. Le telecamere del Biscione sono riuscite ad immortalare quel giudice, come si chiama?, Mesiano? Mesiani?, in attimi di solitudine, mentre passeggia per le vie di Milano e mette in luce tutta la sua falsità, tutta la sua meschinità, tutta la sua ambigua pericolosità.

Eccolo il giudice, ripreso di fronte, che cammina con passo spedito. Lui non lo sa di essere osservato e allora dà sfogo a tutte le sue pulsioni più perverse. Innanzitutto guardate come è vestito. Quei pantaloni blu, stretti ben sopra la vita, che nemmeno Fantozzi, gli danno un'aria vecchia, stanca, impacciata. Non c'è da aspettarsi niente di buono da uno che veste come il mio bisnonno. E su questo, converrete con me. Ha un giornale sotto braccio, è bello voluminoso, non può che essere La Repubblica con tutti gli inserti annessi. E poi è completamente fuori forma. La magliettina bianca tradisce un ventre flaccido e rotondo. Dico io: un giudice che non sa nemmeno prendersi cura della propria panza, può permettersi di dare giudizi ad una società così prestigiosa e leggendaria come la Fininvest? Basterebbe già questo a rendere nulla la sua credibilità. Ma vi ripeto, questo è solo l'inizio. Ne vedrete delle belle tra poco. Siete pronti?

Ecco Raimondo Mesiano (che nome insulso) che è arrivato a passo lento alla sua meta. Sapete cos'è? Tenetevi forte. Il negozio di un barbiere! Una cosa a dir poco vergognosa. Ma come si fa? Un giudice che invece di lavorare pensa a farsi bello. Dice: la giustizia non funziona, la giustizia è lenta. E ti credo! Con giudici come questi, che invece di andare in ufficio ciondolano per Milano e passano le ore ad attendere l'apertura del negozio di un barbiere, non si può certo andare lontano. E poi guardate. E' arrivato in anticipo! Ma è mai possibile? Rispondete a questa domanda, se ci riuscite: può essere credibile un giudice che non sa nemmeno a che ora apre il suo barbiere di fiducia? Dai, non scherziamo: qui siamo di fronte ad un soggetto, come minimo, con dei seri disturbi della personalità. Non siete ancora convinti? Certo che voi comunisti, proprio, siete duri di comprendonio. Beccatevi questa. Avete notato cosa ha in mano? Dai, ditemelo. Ecco: una sigaretta. Una sigaretta! E vi sembra normale? Da quando in qua si è visto un giudice che fuma? Non so voi, ma io me ne starei ben alla larga da un tizio così. Guardate come inspira il fumo del tabacco. E poi come espira. Ha dei problemi, questo è chiaro.

Non volete dire che è pazzo? Va bene, allora diciamo che è "stravagante". Questo me lo concederete, spero. Voglio dire, guardate come si tira su le maniche con fare indispettito. E poi passeggia! Dico, avete visto? Passeggia!!! Cose dell'altro mondo. Guardate come è impaziente. Non riesce a stare fermo. Sembra un leone in gabbia. Cammina avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro. Ho quasi pena per lui. Chissà quali problemi psicofisici lo spingono ad un simile comportamento, obiettivamente indecoroso per il ruolo che ricopre. Ma lui non si scompone: va avanti e indietro, avanti e indietro. Come se niente fosse. Roba da chiamre il 113 seduta stante.

Poi finalmente arriva il barbiere che apre il negozio. E dico finalmente perchè chissà cosa avrebbe potuto fare se avesse dovuto attendere ancora cinque minuti. Non so davvero se sarebbe riuscito a contenere la sua impazienza o sarebbe esploso arrivando a compiere un gesto inconsulto. Grazie a Dio il barbiere è arrivato e ha evitato che si compisse un nefasto evento. Eccolo, il giudice, finalmente rilassato sulla poltrona, mentre si fa fare lo shampo e si fa insaponare il viso con la schiuma da barba. E' un'indecenza bella e buona. Se solo il CSM avesse potuto vedere tutto questo, forse ci avrebbe pensato su dieci volte prima di decidere la sua promozione. Meno male che le telecamere di Canale5 passavano di lì per caso e hanno potuto riprendere questo scempio. Questo schiaffo alla gente onesta.

Ma non finisce qui. Finito dal barbiere, esce e continua impunemente a passeggiare. Io non so se vi rendete conto: a passeggiare! E poi, ad un certo punto, si ferma pure al semaforo! Lo so, lo so cosa volete dire voi comunisti: si è fermato perchè il semaforo è rosso. Ma vi sembra una giustificazione? Nessuno in Italia si ferma col rosso. Lo sanno tutti. Io direi invece che si tratta di una prova schiacciante della sua indole comunista. Come tutti i comunisti, è attratto da tutto ciò che è rosso. Sicuro che, se avesse visto una luce, che so?, verde, avrebbe continuato a passeggiare con quel suo incedere stravagante. Sicuro. Ormai lo conosco fin troppo bene questo Mesiano. Ma siccome voi ancora fate spallucce, vi prego di attendere solo un attimo. Guardate, si è acceso di nuovo una sigaretta. L'ennesima della mattina. Una sconceria, non c'è dubbio.

E ora che fa?!? Questa le supera tutte. Non sono sicuro nemmeno che abbiate il coraggio di vedere quest'ultima stravaganza. Potrebbe impressionarvi. Anzi, se avete vicino a voi un minore, ditegli di allontanarsi. Non si sa mai che effetti possa fare su menti ancora acerbe il comportamento di un giudice oggettivamente psicopatico. Perfetto, ora che avete allontanato i vostri bimbi, ve lo posso dire. Siete pronti? Bene. Ecco qua: si è seduto su una panchina! Capito?!? Seduto! E per di più su una panchina! Io veramente non ho parole per esperimere il disgusto che mi riempie lo stomaco. Lo dico con sincerità. Ho quasi il vomito. Roba da codice penale. Sì perchè voi ancora non avete visto la chicca finale. Vi ho già detto del pantalone blu e della magliettina bianca. Ma niente sapete del vero orrore che quell'uomo indossa. Ora, lo so, sono immagini che potrebbero sconvolgere anche gente col pelo sullo stomaco. Ma la libertà di informazione non si può fermare. E bene ha fatto Canale5 a proporcele. Eccole: il mocassino marrone rivela un paio di calzini color turchese!!!

Ora, dopo questa, dovete ammettere anche voi che si tratta evidentemente di uno squilibrato. Io veramente spero che qualcuno abbia chiamato la neurodeliri e l'abbiano portato via prima che possa fare del male a qualcuno. Voglio dire: il mocassino marrone col calzino turchese, a Milano. A Milano! La capitale mondiale della moda. Anzi, devo dire che sono incazzato con la Moratti. Dove sono le ronde che aveva promesso? Perchè, quando c'è serio bisogno, non ci sono mai?

Meno male che il servizio è finito. Ora, come ci tiene a sottolineare l'ineccepibile Brachino, noi non vogliamo ovviamente dare giudizi e trarre conlusioni affrettte su un giudice che ha dimostrato di essere un pericolo sociale. No. Questo mai. Però un paio di considerazioni sono come minimo doverose. Stampatevi queste parole di Brachino: "Tra la stravaganza del personggio e la promozione del CSM, c'è qualcosa che non funziona". Lui sì che ha capito tutto. Lui sì che ha inquadrato immediatamente il personaggio e l'assurdità di una situazione al di là del bene e del male. E se non vi basta il contributo di Brachino, che, voi direte, è di parte, beccatevi cosa ha da dire un giornalista assolutamente indipendente come Alessandro Sallusti, vice direttore de Il Giornale. E zitti. Vi ho già detto che delle vostre lagne sul conflitto di interessi non frega niente a nessuno.

Invece di criticare sempre come fate voi, state una buona volta ad ascoltare chi ha qualcosa da dire. E' chiaro che non è solo una questione di stravaganza fisica, quella è solo la punta di un iceberg, la somatizzazione di un problema interiore molto più profondo e grave, che produce un'inaccettabile stravaganza professionale. Volete la prova regina? Eccola. Durante una causa tra due condomini per la classica rottura di un tubo dell'acqua che poi sporca il soffitto del condomino di sotto, lui, Mesiano, questo po' po' di giudice, sapete cosa si è inventato? Si è messo in testa di fissare le cause di anno in anno. Avete capito? Di anno in anno! E sapete a quando ha rimandato la prossima? Al 2011! Per un tubo dell'acqua rotto! E il CSM l'ha pure promosso!

Questi sono gli scandali veri di cui i telegiornali dovrebbero occuparsi. Altro che veline ed escort. Ora ho capito tutto. La mia mente è sgombra. Il complotto contro il nostro, anzi il mio premier, è talmente evidente che solo degli ottusi come voi, che mi state leggendo sperando che dica qualcosa contro il mio Silvio, possono ignorare.

Io vi saluto. La cosa finisce qui. Vi ho voluto bene. Ora non più. Per me ormai siete e rimarrete i soliti comunisti. Addio. Vado a fare la tessera del PDL.

Grazie Braq.

6 commenti:

susy ha detto...

Ottimo post, come sempre! Sei bravissimo....seguo sempre i tuoi commenti e meriti tutta la mia stima.
Susy

enrigoletto ha detto...

Sempre godibilissimi i tuoi post, bravo, a partire dal titolo. Ti direi addirittura chapeau, ma non vorrei parlare di corda in casa dell'impiccato ;)
Lo so, già un'altra volta ti ho corretto un'imprecisione, e rischio di essere davvero pedante, ma siccome mi auguro sinceramente che i tuoi articoli siano ricordati e pubblicati a futura memoria mi piacerebbe che li ripulissi da refusi. Approfitto quindi anche per segnalarti che hai scritto "ha" invece che "a": Ma la libertà di informazione non si può fermare. E bene ha fatto Canale5 ha proporcele.

Comunque viviamo proprio in un paese alla deriva, e, leggendo masochisticamente i commenti su Il Giornale, noto anche che moltissimi cittadini difettano totalmente della conoscenza delle norme di diritto e soprattutto del senso logico. Impossibile impostare alcun ragionamento con loro. E temo siano la maggioranza...

ciao, enrigo

Federico ha detto...

Grazie Enrigo, correggo subito. Purtroppo non riesco sempre a stare dietro a tutti i refusi..

enrigoletto ha detto...

Sempre gentilissimo e umilissimo, complimenti. Temo di apparire pedante. Noto che sono stato effettivamente un po' criptico prima, ma la mia battuta sulla corda in casa dell'impiccato era riferita al fatto che avevi scritto chapeuax invece che chapeau! Però ho controllato su agoravox e lì questo errore non c'è... boh, comunque te lo segnalo per ogni chissà.

Anonimo ha detto...

Cose da non credere. Ho accesso a internet una volta alla settimana e la domenica perdo ORE a mettermi al passo con tutto ciò che è successo in Italia...
Certo, è vero che potrei guardarmi il tg1 ogni sera e venire a conoscenza di fenomeni incredibili come il cambio di stagione o ricette culinarie, ma preferisco rimanere in "astinenza" di notizie per una settimana e poi "tuffarmi" in questo meraviglioso mondo, la rete.
Questo commento vuole essere un ringraziamento a te (che ci regali sempre ottimi post) e a tutti quelli che instancabilmente e informano noi (comuni) cittadini.
Grazie, grazie di cuore federico.
E.P.

Hugo88 ha detto...

dì la verità.. dal barbiere ci sei andato anche tu e hai raccolto i commenti del primo berlusconiano cianciante..