Questo è un articolo che non avrei mai voluto scrivere.
Ecco il testo.
"Maracaibo, oh oh oh. È il trenino dei valori, tutti a ballare e saltare come grilli(ni) al Paradise village del Lido di Maccarese (dalle parti di Fregene), si festeggia l’elezione in Europa di De Magistris e Sonia Alfano, ricchi premi e cotillons, bevande e musica dal vivo inclusa nei 15 euro. Ma allora le feste non le fa solo il premier? No, anche l’opposizione balla e canta il karaoke, anche l’opposizione più feroce, quella dei Di Pietro boys and girls, alias grillini prestati al dipietrismo. Sabato scorso dalle 20 alle 6 del mattino, un vero after hour sulla spiaggia, con gli onorevoli Sonia Alfano e Luigi De Magistris, l’ex pm che ha fatto il botto di voti e ora siede a Strasburgo, c’era una pazza compagnia di fieri oppositori del regime berlusconiano e di accusatori delle feste a Palazzo Grazioli, che stavolta facevano loro una festa, targata Italia dei valori.
Belle ragazze à gogo, musica, cocktail, trenini. Sì, a un certo punto la festicciola ha visto il classico trenino, con una insolita composizione: Luigi De Magistris appiccicato a Sonia Alfano seguita da Salvatore Borsellino e Gioacchino Genchi, quello del famoso «archivio segreto» su centinaia di migliaia di italiani, informazioni raccolte nell’attività di consulente per diverse procure della Repubblica. La compagnia di giro di Beppe Grillo insomma, che infatti a un certo punto è apparso come un santone sugli schermi del locale, collegato da altrove per dare il suo saluto al baccanale dipietrista. Soliti gridi di battaglia contro il sistema piduista, il bavaglio all’informazione libera (quella del blog di Grillo, magari un po’ di Repubblica e Unità, poi è soltanto voce del padrone), l’Idv unica vera opposizione, il grande inciucio alle porte e via grilleggiando. Il trenino, appresso a Genchi, proseguiva con altri onorevoli dipietristi vicini all’area grillina, come Franco Barbato. Tutti insieme appassionatamente scatenati in pista, in mezzo alle molte (belle) grilline del Meet up laziale «I grilli del Pigneto», organizzatori del festone sulla spiaggia. Ma allora le feste e le danze non si fanno solo nella maggioranza".
Non sto nemmeno a spendere una parola sulla povertà di un testo (definirlo articolo è effettivamente troppo), scritto in un italiano stentato, zoppicante e dalla punteggiatura creativa. Non mi soffermo nemmeno (tanto è evidente) sulla confusione mentale dell'autore di cotanta opera giornalistica, che non riesce a distinguere la lievissima differenza che intercorre tra una spontanea festa fra amici e un festino a base di prostitute raccattate a botte di migliaia di euro da un pappone spacciatore di cocaina (Paolo Tarantini) per compiacere il presidente del consiglio italiano.
Mi limito a constatare la strategia perversa adottata da Feltri in queste ultime settimane e oggi portata alle estreme conseguenze con grave sprezzo del ridicolo. Mi limito ad assistere schifato a quel viscido buco nero (nero di melma) in cui Silvio Berlusconi da tempo sprofonda e in cui ha dato mandato al suo manganello tascabile Vittorio Feltri di trascinare tutto e tutti. Al grido: "Muoia Sansone con tutti i Filistei!". Peccato che i tentativi di sputtanare chiunque non sia allineato siano talmente maldestri e miserabili che un sorriso compassionevole è sufficiente a farli evaporare. Mi limito a far notare, e questa diventa roba seria, che lo "scoop" del Giornale (tale doveva probabilmente essere nell'intenzion dell'autore) è stato possibile solo grazie alla presenza di un "infiltrato", inviato da Feltri in missione top secret per montare lo scandalo. Uno scandalo riuscito veramente male, lasciatemelo dire. Il livello di bassezza di tale informazione è talmente infimo che non sono nemmeno in grado di montarne uno credibile.
Patetici inetti.
Ciò che deve allarmare è invece il solo tentativo (miseramente fallito) di inventare lo "scoop" utilizzando loschi figuri. Sì, perchè alla festa è stata individuata una ragazza ucraina, alticcia, scesa da un auto scura alle sei del mattino, che, spacciandosi per un'amica di Sonia Alfano, tentava di farsi fotografare insieme ai presenti in pose provocanti. Dopo che Sonia ha fiutato il pericolo, la ragazza è stata immediatamente allontanata. Non è difficile immaginare (è già stato fatto in passato) che la sua presenza alla festa per Sonia e Luigi De Magistris fosse in realtà pilotata da vigliacche manine esterne, al fine di porre i presenti in situazioni imbarazzanti. Gioacchino, Sonia, Luigi e Salvatore sono avvisati. Questa è un guerra sporca, lurida, a cui gente perbene come loro non sono abituati. Stiano attenti. Questa gentaglia ha dimostrato di essere disposta a tutto e di non fermarsi di fronte a niente e nessuno. Nemmeno di fronte alla fiera dignità di un famigliare di vittime di mafia. Nemmeno di fronte al dolore di chi ha perso un fratello.
Uno dei presenti ai "riti orgiastici" era infatti il fratello di Attilio Manca, l'urologo che fu costretto in circostanze tutte da chiarire ad operare in incognito un "paziente particolare" a Marsiglia. Scoprirà in seguito che quel paziente era Bernardo Provenzano. Attilio fu trovato morto il 12 febbraio 2004. Il caso fu archiviato subito come suicidio. O sarebbe meglio dire: auto-omicidio. Come Peppino Impastato. Il fratello ieri era lì a Fregene a raccontare la sua storia. Ma questo il Giornale di Feltri l'ha tralasciato.
Ha preferito evidenziare la "scandalosa" bellezza dei ragazzi presenti, senza accorgersi di aver detto l'unica verità in un mare di sconce menzogne. Quelle persone erano davvero "belle". Belle di una bellezza che certi personaggi non potranno mai cogliere nemmeno lontanamente. La bellezza dell'onestà e della pulizia morale. Della dignità e della perseveranza nella ricerca della verità. La bellezza pulita del "fresco profumo di libertà." Bellezza che non ha niente a che fare con la volgarità di una prostituta o la finzione di un parrucchino.
Il Giornale di Feltri ha preferito porre l'accento sullo scandalo vero della festa: il "trenino sfrenato" che avrebbe visto protagonisti Genchi, De Magistris, Sonia Alfano e addirittura Salvatore Borsellino. Peccato che Salvatore in quel momento se ne stesse tranquillo nella sua casa di Milano e fosse intervenuto qualche minuto prima in collegamento telefonico. Peccato che il Giornale si sia dimenticato anche di dire chi c'era a capo di quel trenino: Roberto Monaco, un ragazzo disabile in carrozzina.
Era il suo compleanno.
Vigliacchi.
Ma la protervia di certa carta stampata deve essere assolutamente svergognata in pubblico. Perchè ne rimanga traccia, perchè tutti possano leggere e vedere fino a che punto di meschinità ed abiezione possa ridursi un giornalista. Posto qui di seguito il testo completo dell'articolo apparso oggi sul Giornale di Vittorio Feltri. Titolo: "E al festino dell’Idv scatta il trenino. In testa De Magistris e Genchi". Firmato: la Redazione. Nemmeno hanno il coraggio di prendersi le proprie responsabilità, questi vigliacchi.
Ecco il testo.
"Maracaibo, oh oh oh. È il trenino dei valori, tutti a ballare e saltare come grilli(ni) al Paradise village del Lido di Maccarese (dalle parti di Fregene), si festeggia l’elezione in Europa di De Magistris e Sonia Alfano, ricchi premi e cotillons, bevande e musica dal vivo inclusa nei 15 euro. Ma allora le feste non le fa solo il premier? No, anche l’opposizione balla e canta il karaoke, anche l’opposizione più feroce, quella dei Di Pietro boys and girls, alias grillini prestati al dipietrismo. Sabato scorso dalle 20 alle 6 del mattino, un vero after hour sulla spiaggia, con gli onorevoli Sonia Alfano e Luigi De Magistris, l’ex pm che ha fatto il botto di voti e ora siede a Strasburgo, c’era una pazza compagnia di fieri oppositori del regime berlusconiano e di accusatori delle feste a Palazzo Grazioli, che stavolta facevano loro una festa, targata Italia dei valori.
Belle ragazze à gogo, musica, cocktail, trenini. Sì, a un certo punto la festicciola ha visto il classico trenino, con una insolita composizione: Luigi De Magistris appiccicato a Sonia Alfano seguita da Salvatore Borsellino e Gioacchino Genchi, quello del famoso «archivio segreto» su centinaia di migliaia di italiani, informazioni raccolte nell’attività di consulente per diverse procure della Repubblica. La compagnia di giro di Beppe Grillo insomma, che infatti a un certo punto è apparso come un santone sugli schermi del locale, collegato da altrove per dare il suo saluto al baccanale dipietrista. Soliti gridi di battaglia contro il sistema piduista, il bavaglio all’informazione libera (quella del blog di Grillo, magari un po’ di Repubblica e Unità, poi è soltanto voce del padrone), l’Idv unica vera opposizione, il grande inciucio alle porte e via grilleggiando. Il trenino, appresso a Genchi, proseguiva con altri onorevoli dipietristi vicini all’area grillina, come Franco Barbato. Tutti insieme appassionatamente scatenati in pista, in mezzo alle molte (belle) grilline del Meet up laziale «I grilli del Pigneto», organizzatori del festone sulla spiaggia. Ma allora le feste e le danze non si fanno solo nella maggioranza".
Non sto nemmeno a spendere una parola sulla povertà di un testo (definirlo articolo è effettivamente troppo), scritto in un italiano stentato, zoppicante e dalla punteggiatura creativa. Non mi soffermo nemmeno (tanto è evidente) sulla confusione mentale dell'autore di cotanta opera giornalistica, che non riesce a distinguere la lievissima differenza che intercorre tra una spontanea festa fra amici e un festino a base di prostitute raccattate a botte di migliaia di euro da un pappone spacciatore di cocaina (Paolo Tarantini) per compiacere il presidente del consiglio italiano.
Mi limito a constatare la strategia perversa adottata da Feltri in queste ultime settimane e oggi portata alle estreme conseguenze con grave sprezzo del ridicolo. Mi limito ad assistere schifato a quel viscido buco nero (nero di melma) in cui Silvio Berlusconi da tempo sprofonda e in cui ha dato mandato al suo manganello tascabile Vittorio Feltri di trascinare tutto e tutti. Al grido: "Muoia Sansone con tutti i Filistei!". Peccato che i tentativi di sputtanare chiunque non sia allineato siano talmente maldestri e miserabili che un sorriso compassionevole è sufficiente a farli evaporare. Mi limito a far notare, e questa diventa roba seria, che lo "scoop" del Giornale (tale doveva probabilmente essere nell'intenzion dell'autore) è stato possibile solo grazie alla presenza di un "infiltrato", inviato da Feltri in missione top secret per montare lo scandalo. Uno scandalo riuscito veramente male, lasciatemelo dire. Il livello di bassezza di tale informazione è talmente infimo che non sono nemmeno in grado di montarne uno credibile.
Patetici inetti.
Ciò che deve allarmare è invece il solo tentativo (miseramente fallito) di inventare lo "scoop" utilizzando loschi figuri. Sì, perchè alla festa è stata individuata una ragazza ucraina, alticcia, scesa da un auto scura alle sei del mattino, che, spacciandosi per un'amica di Sonia Alfano, tentava di farsi fotografare insieme ai presenti in pose provocanti. Dopo che Sonia ha fiutato il pericolo, la ragazza è stata immediatamente allontanata. Non è difficile immaginare (è già stato fatto in passato) che la sua presenza alla festa per Sonia e Luigi De Magistris fosse in realtà pilotata da vigliacche manine esterne, al fine di porre i presenti in situazioni imbarazzanti. Gioacchino, Sonia, Luigi e Salvatore sono avvisati. Questa è un guerra sporca, lurida, a cui gente perbene come loro non sono abituati. Stiano attenti. Questa gentaglia ha dimostrato di essere disposta a tutto e di non fermarsi di fronte a niente e nessuno. Nemmeno di fronte alla fiera dignità di un famigliare di vittime di mafia. Nemmeno di fronte al dolore di chi ha perso un fratello.
Uno dei presenti ai "riti orgiastici" era infatti il fratello di Attilio Manca, l'urologo che fu costretto in circostanze tutte da chiarire ad operare in incognito un "paziente particolare" a Marsiglia. Scoprirà in seguito che quel paziente era Bernardo Provenzano. Attilio fu trovato morto il 12 febbraio 2004. Il caso fu archiviato subito come suicidio. O sarebbe meglio dire: auto-omicidio. Come Peppino Impastato. Il fratello ieri era lì a Fregene a raccontare la sua storia. Ma questo il Giornale di Feltri l'ha tralasciato.
Ha preferito evidenziare la "scandalosa" bellezza dei ragazzi presenti, senza accorgersi di aver detto l'unica verità in un mare di sconce menzogne. Quelle persone erano davvero "belle". Belle di una bellezza che certi personaggi non potranno mai cogliere nemmeno lontanamente. La bellezza dell'onestà e della pulizia morale. Della dignità e della perseveranza nella ricerca della verità. La bellezza pulita del "fresco profumo di libertà." Bellezza che non ha niente a che fare con la volgarità di una prostituta o la finzione di un parrucchino.
Il Giornale di Feltri ha preferito porre l'accento sullo scandalo vero della festa: il "trenino sfrenato" che avrebbe visto protagonisti Genchi, De Magistris, Sonia Alfano e addirittura Salvatore Borsellino. Peccato che Salvatore in quel momento se ne stesse tranquillo nella sua casa di Milano e fosse intervenuto qualche minuto prima in collegamento telefonico. Peccato che il Giornale si sia dimenticato anche di dire chi c'era a capo di quel trenino: Roberto Monaco, un ragazzo disabile in carrozzina.
Era il suo compleanno.
Vigliacchi.
8 commenti:
Quando ho saputo di questa notizia non sai il nervoso che mi è venuto. Questo è un articolo bellissimo e cercherò di diffonderlo il più possibile.
Ok gli attacchi politici, ma si sta rasentando il barile del pattume. Feltri i 10 milioni di euro vuole proprio dimostrare di guadagnarseli agli occhi del padrone. Schifo
Ciao,
io non c'ero quindi non so chi ci fosse, spero proprio che sia vera la storia del povero ragazzo che festeggiava il compleanno, ma di sicuro non mi fido di un pazzo come Feltri & C. che accusa (di cosa??) pure un ritrovo fine estivo di gente che festeggia in spiaggia.
Chissà come mai non ha nominato quella ragazza ucraina, paura di soffermarvisi troppo fino a tal punto da saperne tante su di lei e quindi farci insospettire su una loro conoscenza?
Sono senza parole, se non lo avessi letto da te nemmeno lo avrei saputo.
Nemmeno la vergogna basta
Ciao. Vi leggo sempre, volevo sapere se avete un gruppo su FB.
Grazie, Dario
Cia Dario, no, non c'è un gruppo su facebook del blog. Se vuoi però ci sono io, puoi aggiungermi come amico :)
Certo...è che di federico ce ne sono troppi...compreso mio fratello...non so chi sei! :-D
Aggiungimi tu DARIO DI PALMA
Ok, meglio che mi aggiungi tu (Federico Elmetti). Su Facebook ce ne sono 5 di Dario Di Palma! Non so quale scegliere! :D
Allora... Facebook non ti conosce...o meglio con quel nome non eiste nessuno... ho trovato che sei fondatore del gruppo "Aiutiamo l'On. Nicola Mancino a ritrovare la memoria". Ma non riesco a selezionarti per chiedere l'amicizia... :-/ Strano...
Cmq nei 5 miei omonimi la mia foto è l'unica in bianco e nero...abbracciato a una bella ragazza :DDDD
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