“Mio Amatissimo e Stimatissimo Salvatore, tutto ciò che doverosamente ho comunicato a tua Cognata Agnese e a tuo Nipote Manfredi ritengo giusto dirlo anche a te. Tutto ciò che scrivo è dettato, ponderato e pensato secondo la mia coscienza alla quale non posso mai mentire.”
Così inizia il memoriale che Vincenzo Calcara ha voluto regalare, quasi come dono ineluttabile della propria coscienza, a Salvatore, fratello di quel Paolo che, agli inizi degli anni Novanta, divenne presto suo grande amico e confidente.
Salvatore è Salvatore Borsellino, fratello di quel Paolo Borsellino assassinato, per mano della mafia e per decisione di ignoti, il 19 luglio 1992.
Vincenzo Calcara, da anni condannato a vivere in una località segreta, (Benny Calasanzio lo definisce “uno tra i pochi pentiti che veramente possono fregiarsi di questo aggettivo e meritare la riconoscenza addirittura della famiglia Borsellino”) conobbe il giudice Paolo Borsellino in carcere.
“Giudice, io sono colui che Messina Denaro Francesco ha designato per ucciderla con un colpo di fucile. La posso abbracciare?”.
Si presentò così. Con una confessione spontanea. Da quell'abbraccio caloroso nacque un'amicizia. Un'amicizia quasi morbosa. Vincenzo divenne per Paolo la fonte più preziosa di informazioni scottanti. Grazie alle sue rivelazioni finirono in carcere tante teste della mafia palermitana. Vincenzo fu il piede di porco con cui Paolo ebbe, per un attimo, la sensazione, provò, per un istante, l'ebbrezza di poter arrivare a scardinare dal di dentro i meccanismi di Cosa Nostra. Arrivò a sentire di poterla davvero vincere, quella battaglia. Vincenzo Calcara fu colui che annunciò a Paolo Borsellino l'arrivo a Palermo del carico di esplosivo pronto a farlo saltare in aria. “Mi sento come un morto che cammina” confesserà Paolo alla moglie Agnese, subito dopo quella drammatica rivelazione.
Vincenzo Calcara era stato reclutato, prima della “conversione”, direttamente da Tonino Vaccarino ed era alle dipendenze di Francesco Messina Denaro, padre di quel Matteo Messina Denaro, che diventerà (e ancora oggi è) il capo dei capi di Cosa Nostra, dopo l'arresto di Bernardo Provenzano.
Vincenzo non è uno stupido, lo si capisce da come scrive, ha una cultura e una proprietà di linguaggio non usuali per un mafioso “di vecchio stampo”, le sue parole sprigionano una forza e una convinzione straordinarie, parla chiaro, fa i nomi, cita luoghi e date precisi, ha dalle sua la forza della verità. Per questo era divenuto in un attimo così caro a Paolo Borsellino. Paolo si fidava di lui, pendeva dalle sue labbra, le sue indicazioni, rivelatesi tutte fondate e accuratissime, gli permisero di sbattere in carcere una quantità notevole di affiliati a Cosa Nostra. Vincenzo a sua volta fu folgorato dal fascino di Paolo, dalla sua forza, dalla sua coerenza, dal suo coraggio nel ricercare la verità. Gli si attaccò come un fratello. Fu per questo che decise di sdebitarsi con la giustizia. Fu per questo che decise di raccontare a Paolo tutto quello che sapeva e tutto ciò che potesse essere utile affinché lo Stato potesse vincere la sua decennale battaglia contro la mafia.
La collaborazione però durò pochissimo. Intensissima, ma breve. Frenetica, ma destinata a morire sul nascere. Dopo pochi mesi da quell'incontro in carcere, Paolo salterà in aria in via D'Amelio insieme agli agenti della scorta. Il sostituto procuratore di Palermo Antonio Ingroia, vicinissimo a Borsellino fino agli ultimi giorni di vita, racconta di come Paolo avesse preso la strana abitudine (non era solito lavorare in quel modo) di annotare tutto su un'agenda rossa, che portava dovunque e non abbandonava mai. Tutti sapevano di quell'agenda. Nessuno sapeva cosa vi annotasse.
E' verosimile che su quelle pagine, in quella frenetica lotta contro il tempo che era divenuta la sua vita dopo l'uccisione del giudice Falcone, Paolo Borsellino abbia riportato, tra le altre cose, le confessioni preziosissime di Vincenzo Calcara, che faceva nomi di personaggi influenti legati a Cosa Nostra, alle istituzioni, al Vaticano, alla massoneria, ai Servizi Segreti deviati.
Dalle immagini immediatamente successive all'esplosione in via D'Amelio si nota un uomo che si allontana dal luogo della detonazione portando con sé una valigetta sotto il braccio. Quell'uomo sarà riconosciuto nella persona dell'allora Capitano dei Carabinieri Giovanni Arcangioli. La valigetta era stata ritrovata miracolosamente intatta nella carcassa fumante della vettura su cui si trovava Paolo Borsellino. Dentro quella valigetta è certo che si trovasse la famosa agenda rossa. Come è noto, la valigetta fu poi rimessa al suo posto sul luogo dell'attentato. Dell'agenda rossa, però, nessuna traccia.
Per la cronaca, un paio di mesi fa il Gip di Caltanissetta Paolo Scotto ha prosciolto il colonnello dei carabinieri Giovanni Arcangioli “dall'accusa di furto, aggravato dall'avere favorito Cosa Nostra, nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa dell'agenda rossa di Paolo Borsellino subito dopo la strage di via D'Amelio del 19 luglio 1992”.
Quell'agenda ancora oggi non si sa che fine abbia fatto. L'ipotesi più plausibile è che sia finita nelle mani dei Servizi Segreti. Confessioni inconfessabili, nomi troppo grossi, situazioni troppo scabrose per poter essere rivelate.
O moriva Paolo Borsellino o crollava lo Stato. Lo stato scelse la propria sopravvivenza.
Giovanni Falcone, a chi gli chiedeva se avesse paura di morire, una volta disse: “Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande”.
Paolo Borsellino morì perché fu lasciato solo in un gioco troppo grande.
Oggi, a distanza di sedici anni, Vincenzo Calcara è tornato a parlare.
Ha deciso di riprendere quel filo che si era spezzato quel giorno infausto del luglio 1992. Ha deciso di riscrivere lui di suo pugno quell'agenda rossa. Ha deciso di rivelare tutto ciò che sa a Salvatore Borsellino, colui che, in prima persona e più di tutti, ha portato e sta continuando a portare avanti la lotta per la conoscenza della verità sulla morte del fratello. Perché, finalmente, venga fatta luce sui cosiddetti “mandanti occulti”.
Salvatore, pazientemente, lo ha ascoltato, ha annotato, ha archiviato i documenti che Vincenzo gli presentava. Con lui e con quei documenti si è presentato alla procura di Caltanissetta per essere ascoltato. Ad oggi non ha avuto alcuna risposta. Salvatore ha allora deciso quest'ultima, estrema forma di ribellione al silenzio. Ha deciso di pubblicare in rete, sul suo blog, i memoriali di Vincenzo Calcara. E' un disperato appello alla comunità del web perché, almeno quella, non lo lasci solo nella sua battaglia.
Benny Calasanzio, anch'egli dal suo blog, avverte i Servizi Segreti: “Tentare di manomettere, distruggere quei documenti, o peggio far visita a Salvatore non servirebbe proprio a nulla. Copie di quei documenti sono custoditi nei luoghi più disparati, in tutta Italia, quindi evitate. Nomi di cardinali in attività, rispettabili uomini politici. Affari tra mafia, massoneria, politica e Vaticano. Ora si comincia a ballare. Ora si comincia a capire il “gioco grande” che Falcone aveva capito, e che Borsellino stava iniziando a decifrare”.
Salvatore, consigliato dai suoi avvocati, ha deciso di pubblicare tutto. Ha deciso di farlo a puntate. Un pezzo per volta. Perché, chi è coinvolto, inizi a tremare. Ora si balla. Siete pronti?
Ecco le prime tre.
Leggi il memoriale (prima parte)
Leggi il memoriale (seconda parte)
29 commenti:
Cavolo (mi sono detto) chissà come reagirà la stampa italiana su questi memoriali...
Corriere della Sera > Ricerca nel sito>Risultati trovati per "Vincenzo Calcara">Trovati 0 articoli
RISULTATI DELLA RICERCA Repubblica.it>Spiacenti, la ricerca di vincenzo calcara non ha prodotto nessun risultato.
Mi sono fermato qui.
Ma i link sono giusti?
Scusa Roberto, avevo fatto un errore.
Adesso li ho messi a posto. Grazie!
i link sn sbagliati....
I link non vanno
Ragazzi, mi sembra di averli messi a posto! Non vanno ancora???
Ragazzi ancora complimenti ....
Siete ormai un organo di preziosa informazione più che un semplice blog ..
Tutto ok Federico. Grazie.
FINALMENTE SO CHI C'ERA DIETRO. L'HO SEMPRE CREDUTO MA NON NE HO AVUTO MAI LE PROVE.
incredibile
consiglio il video dell'on. barbato (IDV) di ieri!!
unica opposizione! veramente un grande
http://it.youtube.com/watch?v=-1imUTrceFY
questo è il video scusa
speriamo che si smuovano finalmente le acque dopo 16 anni.
perchè non spediamo (chiedendo l'autorizzazione a Salvatore Borsellino)i memoriali(anzi l'agenda rossa) a tutte le testte di quotidiani? vediamo cosa ci rispondono!
@ sr
Certo, si potrebbe fare. Ma non credo che Salvatore non ci abbia già pensato. Se persino la procura di Caltanissetta non si è mossa..E poi, mi viene da ridere a pensare a quale quotidiano accetterebbe di pubblicare quei memoriali..Il corriere? La repubblica? Libero? Se per aver citato dei fatti accertati sulla vita di schifani travaglio è stato crocifisso, pensa a cosa direbbero delle confessioni di un pentito che tira in ballo pesantemente il Vaticano! Proprio dopo che oggi il papa ha incontrato Silvio! Come minimo farebbero passare Calcara per un pazzo visionario e direbbero (come è già successo) che Salvatore sta utilizzando politicamnte il suo cognome...
per cercare gli articoli del corriere bisogna andare su http://archiviostorico.corriere.it/ e mettere nella casella Cerca nel testo: Vincenzo Calcara , poi scegliere l'opzione "Tutte le parole" sotto la casella stessa.
Risultano diversi articoli interessanti, tra cui quello citato da Calcara stesso nel memoriale: http://archiviostorico.corriere.it/1992/maggio/07/dalle_trame_Agca_delitti_eccellenti_co_0_9205076988.shtml
o quello "profetico" su Borsellino: http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/13/profezia_del_pentito_Calcara_Cosa_co_0_92061316824.shtml
Da profano sento che l'organo della Magistratura non è mai stato messo tanto in discussione come negli ultimi anni.
I tentativi per screditare questo Potere Fondamentale e Fondamentalmente Indipendente sono stati molteplici. E' facile e pericolosissimo gettare un'ombra su di esso. Ogni volta che si generalizza su Giudici e Magistrati, parlando per luoghi comuni e per screditarne la serietà, si mina la Democrazia, stiamo molto attenti a questo.
Questo saluto per DeMagistris non varrà niente, è virtuale ovviamente, dato che non gli arriverà, ma voglio comunque complimentarmi con Lui, ha saputo tener duro, e ora spero che riprenda le sue inchieste con Decisione e Lealtà, come ha sempre fatto.
Tremate, amici.
nonleggerlo.blogspot.com
@ statler
Grazie del link. E' sempre molto interessante andare a vedere come venivano proposte quelle notizie sedici anni fa.
hey, nn riesco a scaricare i memoriali!
@ anonimo
Mi sembra strano. Mi sembra che i link funzionino. Prova ad andare direttamente sul blog di salvatore borsellino.
ottima idea pubblicare anche qui questo materiale..
occorre diffonderlo il più possibile.
E’ veramente un bel blog! Un piacere leggerti. Buon lavoro!! :)
Ti segnalo che è già disponibile la terza parte!!
Gemma
Brescia
Grazie Gemma per la segnalazione! :)
federico ma sei tu che hai tradotto in inglese la prima parte del memoriale?
speriamo vada tutto bene...è fantastica questa cosa che sta facendo Salvatore ma assurdo che non riceva risposta....
@sr: La prima e la seconda!!!
Fede e' spettacolare! ;)
C'è la tanto attesa quarta parte di Calcara! ancora senza nomi, però. TERRIBILE.
Gemma
Bs
i link inseriti non funzionano!!!!!!!!!
@ anonimo.
Mi spiace ma non sono i miei link che non funzionano. E' il blog di Salvatore che per il momento è down.
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