mercoledì 4 febbraio 2009

Lascia o raddoppia


Domani sera Gioacchino Genchi sarà ospite ad Annozero.

Dopo una tournee massacrante durante la quale ha presenziato in tutti i possibili programmi televisivi e radiofonici per cercare di difendersi da una serie di accuse infamanti e attacchi incrociati, Genchi approderà negli studi di Santoro. E sarà sicuramente una puntata da non perdere. C'è chi, tra i cosiddetti liberali del partito delle libertà che hanno tanto a cuore la libertà delle persone, ha già gridato allo scandalo. Pensate un po'. Non è ancora iniziata la trasmissione e già mettono le mani avanti.

Cicchitto ha già tuonato contro questa mossa assolutamente sconveniente di dare la parola a Genchi. Fermo restando che il diritto di parola non si può togliere a nessuno, argomenta Cicchitto con un ragionamento che non fa una piega, è grave che la televisione pubblica gli conceda di fornire la sua versione dei fatti. Forse Cicchitto si è già dimenticato che qualche giorno fa Genchi era ospite sui canali del suo padrone a cercare di rintuzzare gli attacchi odiosi del "super-partes" Mentana. Questi sono i nuovi liberali: quelli che la libertà è dire ciò che piace a loro e far parlare solo chi la pensa come loro.

Ma lasciamo perdere il piduista Cicchitto, probabilmente queste parole gli sono state suggerite del Venerabile maestro e non sono nemmeno farina del suo sacco. Quello che fa paura è come, nonostante Genchi da ormai varie settimane si sforzi di spiegare per filo e per segno la sua posizione, la gogna mediatica non solo non si sia quietata, ma anzi sia andata aumentando e ingrossando sempre più. Come se, in una sorta di situazione kafkiana, più Genchi urla la sua innocenza e la sua assoluta correttezza in tutte le centinaia di consulenze svolte nella sua vita, fornendo cifre e dati che nessun giornalista, avvocato, politicante di turno ha potuto contestargli, più i giornali e i media fanno finta di non capire e rilanciano la posta in un instancabile gioco al massacro.

L'ultima è di oggi. L'epilogo scontato. Finalmente Genchi è stato iscritto nel registro degli indagati per abuso d'ufficio e violazione della privacy. Dico finalmente perchè non se ne poteva più di questa agonia. Era chiaro fin da subito che l'obiettivo sarebbe stato quello di distruggere Genchi condannandolo, così come è stato fatto scientificamente con De Magistrtis, a passare la propria vita a difendersi davanti ad un tribunale. Proprio l'altra sera Genchi è stato ospite a Telelombardia della trasmissione Iceberg condotta da un bravissimo David Parenzo che ha saputo tenere a bada numerosi ospiti di un certo calibro (l'avvocato personale di Berlusconi Gaetano Pecorella, Leoluca Orlando, il ministro ombra Tenaglia, Peter Gomez), lasciando che Genchi finalmente facesse chiarezza su tutte le accuse che gli sono piovute addosso.

Il superconsulente ha spiegato con linearità cristallina quali fossero stati i suoi compiti nelle indagini a cui ha collaborato, ha raccontato svariati interessantissimi aneddoti riguardo la sua attività professionale, non ultimo il suo rapporto con Giancarlo Caselli, una confessione a cuore aperto in cui ha ribadito che il numero contestato di tabulati da lui consultati è 752, per un totale di 646 utenze più un centinaio di email. Non uno di più non uno di meno. Non diecimila, non centomila, non un milione: 752. Gaetano Pecorella, chiamato a fare la parte dell'avvocato diavolo, ha fatto una figura imbarazzante, pietosa. Non è riuscito a imbastire una frase, un'argomentazione sensata che fosse una. Ogni volta che tentava di aprire bocca e abbozzare delle goffe insinuazioni, Genchi lo zittiva con la verità dei fatti.

Bene, uno dice: dopo una trasmissione così, avranno capito finalmente. Ovviamente no. Oggi il Corriere titolava: "Nell'archivio Genchi compare un Italiano su dieci".

Un Italiano su dieci?!? Ma vi rendete conto dell'enormità? Significa una cifra attorno ai sei milioni di persone. Praticamente, secondo il Corriere, che riporta le cifre fornite dai ROS, una famiglia italiana su tre sarebbe stata schedata dal superconsulente.

La cosa è talmente ridicola che, da sola, dovrebbe far capire quanto assurde siano le accuse nei suoi confronti. E invece Genchi è stato iscritto nel registro degli indagati proprio sulla base di queste illazioni, di queste cifre letteralmente sparate a casaccio dai ROS su ordine proprio di quella procura di Catanzaro che prima ha illegalmente indagato su De Magistris e Genchi e poi ha illegalmente indagato sulla procura di Salerno. Nessuno ovviamente dice che quelle cifre astronomiche fornite dai ROS per creare uno scientifico depistaggio in perfetto stile italiano sono frutto di un'azione di indagine illegale.

Mentre Cicchitto sbraita sul fatto che Genchi dovrebbe avere un po' di ritegno e non presentarsi pubblicamente in televisione, il suo padrone, nostro presidente del consiglio, invece non sembra avere alcun ritegno ad apparire sulle proprie televisioni private per calunniare ed infamare il principale avversario politico attuale, Renato Soru, in lizza per la presidenza della regione Sardegna.

Tornato dalla campagna elettorale in Sardegna pagata con i nostri soldi ha avuto la sfrontatezza di presentarsi di fronte ai microfoni di Studio Aperto e approfittare della situazione "in famiglia" per ingiuriare Soru in diretta nazionale, con buona pace del famoso contraddittorio e della par condicio più elementare. Lo spot più eclatante del disumano conflitto di interessi in cui annega quest'uomo. Sfruttare le proprie televisioni per fare campagna elettorale diffamatoria. Uno scandalo vergognoso da dittatura sudamericana. E' c'è ancora qualcuno che non vede come i suoi atteggiamenti siano sempre più simili a quelli di un fascistello arrogante che a quelli di un "illuminato statista".

Di fronte a milioni di Italiani all'ascolto ha riversato contro Soru ogni sorta di improperio. L'ha definito un fallito. Un fallito in tutto: fallito come imprenditore, fallito come politico, fallito come presidente della Sardegna. Non contento ha sferrato il colpo basso. Ha iniziato a sparare numeri a vanvera, cosa per cui Soru tra l'altro l'aveva già querelato. Ma a lui che gliene frega, è immunizzato dal Lodo Alfano. Può dire tutto quello che vuole che nessuno gli torcerà mai un capello. Ha parlato di 11 anni di perdite continue da parte dell'azienda di Soru con un passivo di 3 miliardi e 300 milioni di euro. Ha parlato di azioni crollate da 100 euro a 38 centesimi. L'ha accusato di aver defraudato migliaia di famiglie. Si è chiesto come possa un fallito come lui pensare di governare una regione. Se l'è cantata e suonata da solo di fronte ad un manichino. Non credo che quello che aveva davanti fosse un giornalista. Se ci fate caso non respira e si notano le giunture di plastica tra il collo e la bocca.

Come se non bastasse ha vaneggiato di 80 miliardi di euro da immettere nel mercato per risollevare le aziende italiane.

Adesso che ci penso. Dopo i sei milioni di persone intercettate nell'archivio Genchi, questa degli 80 miliardi mi sembra quasi credibile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ce li metta lui di tasca sua però...




p.s. federico hai ricevuto la mia email?