lunedì 12 gennaio 2009

Aiutiamo l'On. Mancino a recuperare la memoria


L'On. Nicola Mancino, attuale vicepresidente del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), ex ministro dell'interno ed ex presidente del Senato, custodisce gelosamente e cela dentro di sè uno dei più grandi misteri di Stato, su cui si regge l'intera Seconda Repubblica: l'incontro avuto con il giudice Paolo Borsellino il 1 luglio 1992. Diciotto giorni prima che il giudice saltasse in aria in via D'Amelio con tutti i ragazzi della scorta, quarantanove giorni dopo che il giudice Giovanni Falcone con la moglie e la scorta era saltato in aria sull'autostrada presso Capaci.

Paolo Borsellino è in quel momento il magistrato più famoso d'Italia. Rappresenta l'unico baluardo rimasto contro lo strapotere di Cosa Nostra. Morto il suo amico e collega Falcone, su di lui ricadono le speranze di tutta la società civile onesta, che crede in un possibile cambiamento della drammatica situazione siciliana. La gente fa il tifo per lui.

Alcuni esponenti del MSI hanno appena votato per lui durante l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Il ministro di Grazia e Giustizia Claudio Martelli, che, dopo aver intrattenuto rapporti pericolosi con la mafia siciliana, si era ricreduto e aveva portato a Roma Falcone mettendolo a capo della Superprocura Antimafia, ha appena candidato pubblicamente Borsellino come successore di Falcone alla Superprocura. Imprudenze che suscitano l'ira immediata del giudice.

La sovraesposizione a cui, suo malgrado, è sottoposto, lo rendono un uomo con i giorni contati. Ne è perfettamente cosciente e, per questo, lavora febbrilmente, senza sosta: “Devo fare in fretta, perchè tra poco tocca a me”.

Il 1 luglio 1992, Paolo Borsellino si reca a Roma. Ha ricevuto notizia che il pentito Gaspare Mutolo ha delle rivelazioni importanti da fare. Vuole parlare direttamente con Borsellino, l'unico giudice di cui si fida e che considera di integrità morale assoluta. L'interrogatorio inizia alle ore 15:00 negli uffici della DIA (Direzione Investigativa Antimafia). Mutolo parla a ruota libera delle commistioni tra mafia e istituzioni. In particolare, fa i nomi del giudice Signorino e del numero tre del SISDe Bruno Contrada. Li definisce “avvicinabili”, ovvero pronti ad obbedire docilmente alle richieste di Cosa Nostra.

L'interrogatorio prosegue per circa tre ore fino alle 18:00, quando Paolo Borsellino riceve una chiamata dal Ministero. Gli viene fatto sapere che deve recarsi urgentemente negli uffici del neoministro dell'interno Nicola Mancino. L'interrogatorio viene interrotto. L'avvocato generale di Palermo Vittorio Aliquò accompagna Borsellino “fin sulla porta del ministro”. Alle 18:30 il giudice è negli uffici del Ministero. A sorpresa, però, non ci trova Mancino, ma il capo della Polizia Vincenzo Parisi e probabilmente anche quel Bruno Contrada che qualche minuto prima Mutolo gli aveva rivelato essere un burattino nelle mani di Cosa Nostra. Il dialogo dura circa un'ora. Alla fine, verso le 19:30, finalmente, compare anche Mancino. La conversazione col ministro dura una mezz'ora. Verso le 20:00 Borsellino torna alla DIA per riprendere l'interrogatorio.

Mutolo vede il giudice sconvolto, talmente agitato da accendersi due sigarette alla volta. Gli chiede scherzosamente se non è contento di aver visto il ministro. Borsellino risponde adirato: “Ma quale ministro e ministro! Sono andato dal dottor Parisi e dal dottor Contrada!”.

Tornato a casa la sera, la moglie ricorderà di averlo visto vomitare: “Sto vedendo la mafia in diretta”.

Cosa si sono detti Borsellino, Parisi, Contrada e Mancino in quell'incontro? La tesi, al vaglio dei magistrati, e in queste ultime settimane supportata dalle scottanti rivelazioni del figlio di Ciancimino, è che al giudice fosse stato proposto di scendere a patti con Cosa Nostra ed accettare la sciagurata trattativa tra mafia e Stato, fortemente voluta da Totò Riina. Un papello di dodici richieste indecenti con cui Cosa Nostra chiedeva, tra l'altro, la revisione dei processi di mafia e la cancellazione del regime carcerario previsto dal 41bis.

Con il suo netto rifiuto di fronte a tale proposta, Paolo Borsellino avrebbe firmato inevitabilmente la sua condanna a morte.

Cosa dice Mancino riguardo a tale incontro? Mancino non conferma, ma nemmeno smentisce.

Mancino non ricorda.

Non ho precisa memoria di tale circostanza, anche se non posso escluderla. Era il giorno del mio insediamento, mi vennero presentati numerosi funzionari e direttori generali. Non escludo che tra le persone che possono essermi state presentate ci fosse anche il dottor Borsellino. Con lui però non ho avuto alcuno specifico colloquio e perciò non posso ricordare in modo sicuro la circostanza".

Un fatto è certo e inconfutabile. Quell'incontro è avvenuto.

Lo testimonia l'agenda grigia di Paolo Borsellino, quella rimasta nelle mani dei suoi famigliari e su cui i servizi segreti non hanno potuto mettere le mani, in cui il giudice annotava con minuziosa precisione tutti gli eventi principali delle sue ultime giornate di vita.

Si legge: Ore 15:00 D.I.A.
Ore 18:30 Parisi
Ora 19:30 Mancino
Ora 20:00 D.I.A.

Dunque, come è possibile che Nicola Mancino non ricordi? Un uomo della sua esperienza e della sua caratura istituzionale non può permettersi di nascondersi dietro un “non ricordo”. Noi chiediamo all'On. Nicola Mancino di dire tutto quello che sa di quella vicenda. E' un dovere morale che ha nei confronti della società civile, che chiede verità e giustizia.

Mancino parli.
Parli, se ha un briciolo di dignità.
Parli, prima che siano i magistrati di Caltanissetta a farlo parlare.

E magari, già che c'è, rassegni pure le dimissioni dal CSM.


P.S. Aderisci al gruppo "Aiutiamo l'On. Nicola Mancino a ritrovare la memoria"

3 commenti:

Alfiere ha detto...

Federico ma com'è finita la vicenda di Vulpio? C'è un suo graffiante articolo sul corriere del 11 gennaio, quindi vuol dire che scrive ancora?

Federico ha detto...

Sì, ho visto. Credo che la censura sia solo sui fatti di Catanzaro. Vulpio presumibilmente continerà a lavorare per il corriere. Ma occupandosi d'altro.

Anonimo ha detto...

ottimo post anche questo!
condivido!