Mai come in questi giorni la corazzata potere-informazione ha marciato di pari passo, con precisione militare ed efficienza impressionante. L'ingranaggio è talmente oliato che viene difficile pensare che vi siano degli ordini espliciti che emanano dal presidente del consiglio, si irradiano tra i suoi collaboratori, portavoce, portaborse e arrivano direttamente alle testate dei maggiori quotidiani nazionali che, puntualmente, mettono in pratica. Non credo. Anzi, ne sono assolutamente certo.
Il meccanismo del servilismo dell'informazione italiana, quel dire solo ciò che fa comodo ai poteri forti, quel nascondere ciò che fa paura, quel delegittimare chiunque mini la pax veltrusconiana, quell'autocensura preventiva, quel proporre solo temi che stanno a cuore agli interessi della casta e quel modo tutto italiano di farlo, cercando di apparire più onesti e più liberi possibile, si è spinto a livelli che hanno ormai del grottesco e che dunque non presuppongono più un input dall'alto. I giornali sono effettivamente liberi: liberi di assecondare i capricci dei padroni. E nemmeno si sognerebbero di prenderne le distanze. Li coccolano, questi capricci, li ingigantiscono, li rendono priorità per il paese e li spacciano come tali, in una gara a chi lubrifica meglio le natiche dei potenti.
Di cosa sto parlando? Credo che tutti abbiate saputo dell'efferato stupro avvenuto ieri nelle campagne attorno a Roma ai danni di una donna. Se non l'avete saputo è perchè guardate poco la televisione e leggete pochi giornali. Ben per voi. Ma, sfortunatamente, credo che ognuno di voi, anche solo per sentito dire, ne sia a conoscenza. Bene. E' stata per 48 ore, ininterrottamente, la prima notizia che appariva sui siti web dei due maggiori giornali nazionali, Corriere e Repubblica. Una cosa mai vista. Di solito, le notizie si alternano: quelle più recenti ed importanti vengono messe in prima posizione e le altre, mano a mano, scalano di conseguenza. Ma mai più di un paio d'ore in vetta.
In questi giorni no. Non è successo nulla di tutto questo. Quello stupro è rimasto saldamente al comando per due giorni di fila. Niente e nessuno ha potuto scalfirlo. Nemmeno Obama e la sua politica pro-aborto. Niente. Un fatto che mi ha lasciato francamente sorpreso e che non finiva di convincermi. Ogni volta che capitavo sulla pagina del Corriere o di Repubblica per controllare gli avvenimenti principali, sempre faceva capolino la notizia dello stupro. Raccontato in mille maniere. Con articoli di approfondimento, ipotesi sugli aggressori, dettagli sulle modalità delle sevizie. A un certo punto ho pensato addirittura che il browser del mio computer si fosse inceppato. Sembrava che in Italia, in due giorni, fosse successo solo questo.
Cosa volevano dimostrare? Perchè tanta insistenza? Era un modo per screditare Alemanno e la sua fallimentare politica della sicurezza? Ovviamente no. Oggi ho avuto la risposta. E la risposta ovviamente, come al solito, viene dal nostro presidente del consiglio. Che, per inciso, si trova in tournee in Sardegna, ormai da varie settimane, per promuovere la campagna elettorale in vista dell'elezione del presidente della Regione. Lui in realtà sarebbe pagato per fare il presidente del consiglio, ma, a quanto pare, in Parlamento non è mai stato avvistato nemmeno una volta da quando si è insediato la scorsa primavera.
Dalla Sardegna Berlusconi tuona: "C'è una proposta di Maroni condivisa dal ministro La Russa di aumentare di dieci volte il numero dei militari che invece di essere un esercito che sta a fare la guardia nei confronti del deserto dei Tartari sarà utilizzato per combattere l'esercito del male. Credo che faremo bene a portare avanti questa proposta che è del premier".
Lasciando perdere l'abituale propensione del nostro presidente del consiglio a parlare di sè in terza persona e tralasciando la questione, abbastanza confusa, di chi sia la paternità della proposta (è di Maroni o del premier?), l'dea che ne viene fuori è che, in risposta a questo dilagare insopportabile di violenza, come testimoniato dall'atroce stupro di Roma, il governo ha deciso di mandare nelle strade a salvaguardia della sicurezza dei cittadini 30 mila soldati. Dieci volte di più di quelli già impiegati da qualche mese.
L'equazione è subito fatta. La stampa ha creato il caso, ci ha ricamato sopra, l'ha fatto diventare un'emergenza per tutta la nazione e il governo ha colto l'assist al volo per sparare l'ennesimo annuncio demagogico sui militari per le strade a difesa dei cittadini contro un non ben definito "esercito del male". Neanche fosse Mazinga.
Un annuncio che ovviamente si commenta da solo e serve solamente a titillare le fantasie proibite di La Russa, al quale non par vero di poter giocare a fare il duce che sparge a piacere per le strade migliaia di militari, cullando il sogno di una riedizione dello stato di polizia.
Sembrano tanti bambini deficienti. Uno che si crede "l'Uomo Tigre che lotta contro il male", l'altro che gioca con i soldatini di piombo. In mezzo, Maroni, il più furbo di tutti, che ha vietato d'ora in poi tutte le manifestazioni in grandi piazze in cui vi siano delle chiese. E' come vietare di radunarsi in città dove ci siano delle case, o in boschi dove ci siano degli alberi. Un genio.
Non c'è motivo di ricordare come l'uso indiscriminato di militari in soccorso delle forze dell'ordine sia assolutamente inutile ed anzi controproducente. Rappresenta, uno, un'umiliazione per le forze di polizia e carabinieri e per gli stessi militari, addestrati a missioni di guerra e non alla salvaguardia delle vecchiette dagli scippi, due, costituisce un costo aggiuntivo insensato, tre, non ridurrà di un centesimo la percentuale di stupri in Italia, visto che non è possibile perlustrare ogni metro quadro di territorio e, come spiega lo stesso Berlusconi, certi fatti "non si possono imputare alla sicurezza perchè in campagna nessuno può prevedere cose del genere", quarto, darà un'impressione scioccante del nostro paese a tutti quei turisti che, credendo di trovarsi nel bel paese, penseranno di essere finiti in Venezuela.
Però sarà divertente vedere tutti quei soldatini armati di mitra passeggiare su e giù per il centro storico di Roma alla ricerca dell'esercito del male. Un manifesto dell'imbecillità di chi ci governa. Ma, non preoccupatevi, gli italiani si sentiranno tutti più sicuri, soprattutto i padani. Finchè non salterà fuori la notizia di qualche altro stupro. E allora i militari da 30 mila diventeranno probabilmente 300 mila. Anzi, forse, chiederanno ad Obama qualche migliaia di marines. Magari tra quelli in congedo dall'Iraq. Mica che poi tornano a casa a far niente.
Come al solito, la verità è tutt'altra.
Se solo si guardano le cifre degli stupri nella città di Roma, ci si accorge che, incredibilmente, tra il 2007 e il 2008, c'è stata una diminuzione significativa dell'11%. 216 casi nel 2008 contro i 242 del 2007.
Ma ciò che è più grave, e che i giornali non dicono, è che l'80% di questi stupri non avviene ad opera di immigrati clandestini, rumeni o semplicemente stranieri. L'80% di questi stupri avviene all'interno delle mura domestiche e sono perpetrati da mariti, ex mariti, compagni ed ex compagni. Non c'è nessun esercito del male là fuori da combattere. Ci sono solo delinquenti, comuni, come è fisiologico che sia. L'esercito del male gli Italiani ce l'hanno in casa e fingono di non accorgersi. O meglio, è più confortante dare la colpa ad un invisibile nemico esterno che fare i conti con le proprie vergogne.
Tra poco ci saranno 30 mila soldati per le strade d'Italia a presidiare un grande deserto dei Tartari. In attesa che l'esercito del male, prima o poi, si manifesti.
Il meccanismo del servilismo dell'informazione italiana, quel dire solo ciò che fa comodo ai poteri forti, quel nascondere ciò che fa paura, quel delegittimare chiunque mini la pax veltrusconiana, quell'autocensura preventiva, quel proporre solo temi che stanno a cuore agli interessi della casta e quel modo tutto italiano di farlo, cercando di apparire più onesti e più liberi possibile, si è spinto a livelli che hanno ormai del grottesco e che dunque non presuppongono più un input dall'alto. I giornali sono effettivamente liberi: liberi di assecondare i capricci dei padroni. E nemmeno si sognerebbero di prenderne le distanze. Li coccolano, questi capricci, li ingigantiscono, li rendono priorità per il paese e li spacciano come tali, in una gara a chi lubrifica meglio le natiche dei potenti.
Di cosa sto parlando? Credo che tutti abbiate saputo dell'efferato stupro avvenuto ieri nelle campagne attorno a Roma ai danni di una donna. Se non l'avete saputo è perchè guardate poco la televisione e leggete pochi giornali. Ben per voi. Ma, sfortunatamente, credo che ognuno di voi, anche solo per sentito dire, ne sia a conoscenza. Bene. E' stata per 48 ore, ininterrottamente, la prima notizia che appariva sui siti web dei due maggiori giornali nazionali, Corriere e Repubblica. Una cosa mai vista. Di solito, le notizie si alternano: quelle più recenti ed importanti vengono messe in prima posizione e le altre, mano a mano, scalano di conseguenza. Ma mai più di un paio d'ore in vetta.
In questi giorni no. Non è successo nulla di tutto questo. Quello stupro è rimasto saldamente al comando per due giorni di fila. Niente e nessuno ha potuto scalfirlo. Nemmeno Obama e la sua politica pro-aborto. Niente. Un fatto che mi ha lasciato francamente sorpreso e che non finiva di convincermi. Ogni volta che capitavo sulla pagina del Corriere o di Repubblica per controllare gli avvenimenti principali, sempre faceva capolino la notizia dello stupro. Raccontato in mille maniere. Con articoli di approfondimento, ipotesi sugli aggressori, dettagli sulle modalità delle sevizie. A un certo punto ho pensato addirittura che il browser del mio computer si fosse inceppato. Sembrava che in Italia, in due giorni, fosse successo solo questo.
Cosa volevano dimostrare? Perchè tanta insistenza? Era un modo per screditare Alemanno e la sua fallimentare politica della sicurezza? Ovviamente no. Oggi ho avuto la risposta. E la risposta ovviamente, come al solito, viene dal nostro presidente del consiglio. Che, per inciso, si trova in tournee in Sardegna, ormai da varie settimane, per promuovere la campagna elettorale in vista dell'elezione del presidente della Regione. Lui in realtà sarebbe pagato per fare il presidente del consiglio, ma, a quanto pare, in Parlamento non è mai stato avvistato nemmeno una volta da quando si è insediato la scorsa primavera.
Dalla Sardegna Berlusconi tuona: "C'è una proposta di Maroni condivisa dal ministro La Russa di aumentare di dieci volte il numero dei militari che invece di essere un esercito che sta a fare la guardia nei confronti del deserto dei Tartari sarà utilizzato per combattere l'esercito del male. Credo che faremo bene a portare avanti questa proposta che è del premier".
Lasciando perdere l'abituale propensione del nostro presidente del consiglio a parlare di sè in terza persona e tralasciando la questione, abbastanza confusa, di chi sia la paternità della proposta (è di Maroni o del premier?), l'dea che ne viene fuori è che, in risposta a questo dilagare insopportabile di violenza, come testimoniato dall'atroce stupro di Roma, il governo ha deciso di mandare nelle strade a salvaguardia della sicurezza dei cittadini 30 mila soldati. Dieci volte di più di quelli già impiegati da qualche mese.
L'equazione è subito fatta. La stampa ha creato il caso, ci ha ricamato sopra, l'ha fatto diventare un'emergenza per tutta la nazione e il governo ha colto l'assist al volo per sparare l'ennesimo annuncio demagogico sui militari per le strade a difesa dei cittadini contro un non ben definito "esercito del male". Neanche fosse Mazinga.
Un annuncio che ovviamente si commenta da solo e serve solamente a titillare le fantasie proibite di La Russa, al quale non par vero di poter giocare a fare il duce che sparge a piacere per le strade migliaia di militari, cullando il sogno di una riedizione dello stato di polizia.
Sembrano tanti bambini deficienti. Uno che si crede "l'Uomo Tigre che lotta contro il male", l'altro che gioca con i soldatini di piombo. In mezzo, Maroni, il più furbo di tutti, che ha vietato d'ora in poi tutte le manifestazioni in grandi piazze in cui vi siano delle chiese. E' come vietare di radunarsi in città dove ci siano delle case, o in boschi dove ci siano degli alberi. Un genio.
Non c'è motivo di ricordare come l'uso indiscriminato di militari in soccorso delle forze dell'ordine sia assolutamente inutile ed anzi controproducente. Rappresenta, uno, un'umiliazione per le forze di polizia e carabinieri e per gli stessi militari, addestrati a missioni di guerra e non alla salvaguardia delle vecchiette dagli scippi, due, costituisce un costo aggiuntivo insensato, tre, non ridurrà di un centesimo la percentuale di stupri in Italia, visto che non è possibile perlustrare ogni metro quadro di territorio e, come spiega lo stesso Berlusconi, certi fatti "non si possono imputare alla sicurezza perchè in campagna nessuno può prevedere cose del genere", quarto, darà un'impressione scioccante del nostro paese a tutti quei turisti che, credendo di trovarsi nel bel paese, penseranno di essere finiti in Venezuela.
Però sarà divertente vedere tutti quei soldatini armati di mitra passeggiare su e giù per il centro storico di Roma alla ricerca dell'esercito del male. Un manifesto dell'imbecillità di chi ci governa. Ma, non preoccupatevi, gli italiani si sentiranno tutti più sicuri, soprattutto i padani. Finchè non salterà fuori la notizia di qualche altro stupro. E allora i militari da 30 mila diventeranno probabilmente 300 mila. Anzi, forse, chiederanno ad Obama qualche migliaia di marines. Magari tra quelli in congedo dall'Iraq. Mica che poi tornano a casa a far niente.
Come al solito, la verità è tutt'altra.
Se solo si guardano le cifre degli stupri nella città di Roma, ci si accorge che, incredibilmente, tra il 2007 e il 2008, c'è stata una diminuzione significativa dell'11%. 216 casi nel 2008 contro i 242 del 2007.
Ma ciò che è più grave, e che i giornali non dicono, è che l'80% di questi stupri non avviene ad opera di immigrati clandestini, rumeni o semplicemente stranieri. L'80% di questi stupri avviene all'interno delle mura domestiche e sono perpetrati da mariti, ex mariti, compagni ed ex compagni. Non c'è nessun esercito del male là fuori da combattere. Ci sono solo delinquenti, comuni, come è fisiologico che sia. L'esercito del male gli Italiani ce l'hanno in casa e fingono di non accorgersi. O meglio, è più confortante dare la colpa ad un invisibile nemico esterno che fare i conti con le proprie vergogne.
Tra poco ci saranno 30 mila soldati per le strade d'Italia a presidiare un grande deserto dei Tartari. In attesa che l'esercito del male, prima o poi, si manifesti.
5 commenti:
La repubblica delle Banane è in via di completamento....
Mi chiedo come mai non sia ancora arrivata l'ondata dei morsi dei cani! Ora vanno di moda gli stupri, evidentemente non produciamo più rifiuti.
Vado subito ad aggiornare la mia pagina delle emergenze...
PS: ma che bello un presidente del consiglio che definisce l'esercito del proprio Stato come un'enorme macchina da guerra che fa la guardia al deserto dei Tartari... ottima opinione dei nostri militari, mi chiedo che ne pensano di queste dichiarazioni i vertici dell'esercito.
Due parole in libertà.
Premetto che sono militare da quasi vent'anni, e per riassumere le mie attività farei prima a dire in quali teatri non sono andato.
Da militare qual sono, appunto, il commento è unico e lapidario: mi girano i c....!
Assisto impotente alla vendita pubblicitaria che andrà a scapito della professionalità: su 30000 (che poi saranno 1/10 o meno, vedrete...) assisteremo all'azzeramento delle attività addestrative e ad uno scempio economico in termini di retribuzione di missione (o compenso forfettario d'impiego, tecnicmente).
Aggiungiamo a questo il dramma motivazionale per chi si troverà a fare monotone pattuglie o alienanti servizi di sentinella per mesi, un giorno uguale all'altro come nei peggiori stereotipi della "defunta" naja.
Come ciliegina, aggiungete ancora il pilota carri che non vedrà un cingolato per mesi, l'artigliere che non saprà più cos'è un obice o il guastatore che in 12 mesi di ferma non toccherà un grammo di tritolo. Ma su, siam professionisti!
Aspetto poi con ansia e terrore il primo incidente, magari causato dallo scarso addestramento specifico, con la prima raffica partita per sbaglio e/o il primo ferito (spero!) a 7-800 metri o più di distanza per un colpo vagante.
Mi fermo qua per non oltrepassare la soglia della decenza, sentendomi professionalmente e personalmente umiliato e deriso.
Vogliamo dire anche la cazzata che in caso di una "insurrezione" anche solo di piazza abbiamo già alcune unità militari dislocate nella città ???Cazzata???
mark
@ anonimo
Grazie per la tua testimoninanza.
"Però sarà divertente vedere tutti quei soldatini armati di mitra passeggiare su e giù per il centro storico di Roma alla ricerca dell'esercito del male."
che poi questi soldati sono ragazzini!
io li vedo tutti i giorni di fronte alle ambasciate con quel mitra M-16 chissà se pronto o meno a far fuoco!
di certo non mi rassicurano...
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