Uno dei temi più sentiti della precedente campagna elettorale ha riguardato la sicurezza .
I risultati delle elezioni lo dimostrano.
La Lega ha impostato il suo prossimo impegno politico su due punti fondamentali, certezza della pena e federalismo fiscale, facendo breccia nel cuore degli elettori.
Il prossimo governo si giocherà gran parte della sua credibilità sul tema sicurezza.
Dovrà dare risposte valide al grido di allarme lanciato dagli italiani e dovrà farlo nell’immediato.
Per raggiungere questo obiettivo, l’apparato giustizia dovrà essere completamente ristrutturato, riformato.
Non si può più permettere che venga nuovamente calpestato e ridotto in macerie.
Dobbiamo guardare ai nostri errori e imparare dal passato.
Per questo non si può dimenticare che solo poco più di un anno e mezzo fa il parlamento pressoché all’unanimità varava l’indulto.
L’indulto è stato il provvedimento più odiato dal popolo italiano, è stato un affronto al buon senso, uno schiaffo a chi si sforza di combattere la criminalità, un volgare espediente per liberare dalle carceri esponenti di partito.
Con l’indulto è venuta meno la fiducia dei cittadini verso le istituzioni.
Per riformare la giustizia, ci deve essere la certezza della pena, rispetto per il lavoro delle procure, devono essere fatti investimenti concreti nell’ambito della sicurezza.
Non deve più accadere che magistrati che indagano su politici, vengano trasferiti dal ministro della giustizia, senza giusta causa.
Non deve più accadere che un presidente del consiglio si permetta di definire i magistrati come dei malati mentali.
Non deve più accadere che le forze dell’ordine non possano svolgere il loro mestiere perché mancano i soldi per rifornire le auto di benzina.
Se non si agisce in questa direzione, il malaffare e l’immigrazione clandestina dilagano e la conseguenza di tale comportamento si traduce in un aumento dell’insicurezza e dell’allarmismo.
Un vecchio detto dice che “al peggio non c’è mai fine”. La consolazione è che peggio di Clemente Mastella e del suo predecessore Castelli non si può fare … si andrebbe oltre il limite umano.
Il prossimo ministro della giustizia sarà Angelino Alfano, classe 1970.
Alfano è laureato in Giurisprudenza, è per lo meno competente in materia e non è un “parruccone” della politica.
Se non sarà travolto da logiche di partito, sicuramente potrà rendere allo Stato Italiano un servizio migliore rispetto ai suoi predecessori.
Se invece verranno anteposte nuovamente le esigenze personali agli interessi della collettività, si andrà inevitabilmente incontro allo sfascio del nostro sistema giudiziario.
In questo caso i danni saranno irreversibili.
I risultati delle elezioni lo dimostrano.
La Lega ha impostato il suo prossimo impegno politico su due punti fondamentali, certezza della pena e federalismo fiscale, facendo breccia nel cuore degli elettori.
Il prossimo governo si giocherà gran parte della sua credibilità sul tema sicurezza.
Dovrà dare risposte valide al grido di allarme lanciato dagli italiani e dovrà farlo nell’immediato.
Per raggiungere questo obiettivo, l’apparato giustizia dovrà essere completamente ristrutturato, riformato.
Non si può più permettere che venga nuovamente calpestato e ridotto in macerie.
Dobbiamo guardare ai nostri errori e imparare dal passato.
Per questo non si può dimenticare che solo poco più di un anno e mezzo fa il parlamento pressoché all’unanimità varava l’indulto.
L’indulto è stato il provvedimento più odiato dal popolo italiano, è stato un affronto al buon senso, uno schiaffo a chi si sforza di combattere la criminalità, un volgare espediente per liberare dalle carceri esponenti di partito.
Con l’indulto è venuta meno la fiducia dei cittadini verso le istituzioni.
Per riformare la giustizia, ci deve essere la certezza della pena, rispetto per il lavoro delle procure, devono essere fatti investimenti concreti nell’ambito della sicurezza.
Non deve più accadere che magistrati che indagano su politici, vengano trasferiti dal ministro della giustizia, senza giusta causa.
Non deve più accadere che un presidente del consiglio si permetta di definire i magistrati come dei malati mentali.
Non deve più accadere che le forze dell’ordine non possano svolgere il loro mestiere perché mancano i soldi per rifornire le auto di benzina.
Se non si agisce in questa direzione, il malaffare e l’immigrazione clandestina dilagano e la conseguenza di tale comportamento si traduce in un aumento dell’insicurezza e dell’allarmismo.
Un vecchio detto dice che “al peggio non c’è mai fine”. La consolazione è che peggio di Clemente Mastella e del suo predecessore Castelli non si può fare … si andrebbe oltre il limite umano.
Il prossimo ministro della giustizia sarà Angelino Alfano, classe 1970.
Alfano è laureato in Giurisprudenza, è per lo meno competente in materia e non è un “parruccone” della politica.
Se non sarà travolto da logiche di partito, sicuramente potrà rendere allo Stato Italiano un servizio migliore rispetto ai suoi predecessori.
Se invece verranno anteposte nuovamente le esigenze personali agli interessi della collettività, si andrà inevitabilmente incontro allo sfascio del nostro sistema giudiziario.
In questo caso i danni saranno irreversibili.
4 commenti:
meno male che, almeno sulla carta, Alfano sembra centrare qualcosa con la giustizia...sperem!
"La Lega ha impostato il suo prossimo impegno politico su due punti fondamentali, certezza della pena e federalismo fiscale..."
sperando che la certezza della pena non si fermi a ROM ed immigrati...sul federalismo...no comment...
Grilli talpa, grilli parlanti e grilli riccamente neofascisti. [Sebbene OT]
Il Grillotalpa infesta i tappeti erbosi, green, orti, campi di patate dove produce erosioni ai tuberi, non disdegna le colture di pomodori, peperoni, bietole.
Il grillotalpa è un animaletto repellente che lavora sotterraneamente cibandosi di tutto ciò che trova, rovinando il bell'orto degli italiani. Le pianticelle, avendo le radici sbocconcellate da tale infimo insettaccio, deperiscono e muoiono.
Ma il grillotalpa fa di più: una volta che l'orto è tutto secco compie la muta, si trasforma in grillo parlante e grida a tutti che se l'orto è secco è colpa del coltivatore.
Ha avuto un bel gridare in questi giorni, il grillotalpa, che è stato Veltroni a consegnare l'Italia a Berlusconi. Ebbene sia chiaro una volta per tutte: è stato lui, l'avido grillotalpa, a consegnare l'italia a Berlusconi. Con la sua campagna per l'astensionismo e la sua antipolitica da due cent.
E adesso si inventa di togliere l'ordine dei giornalisti e i finanziamenti ai partiti, così davvero i giornali li scriverà chi ha più soldi e finalmente avremo la Gregoraci direttore dell'Unità e Aida Yespica a scrivere gli editoriali sul Secolo XIX! Mi viene quasi un dubbio, che il grillotalpa sia stipendiato dal Berlusconi? Si spiegherebbero molte cose.
Grillotalpa, mi hanno parlato molto bene delle Svezia: non ti piacerebbe andare lì a fare un po' di danni?
Italiani, liberiamoci del grillotalpa e dei suoi figli deformi! Il 15 di Agosto organizziamo un nuovo V-Day: ogni cittadino che ha un minimo di senso del ridicolo si rechi il 15 agosto nella piazza principale del suo paese/città e dica finalmente a Beppe Grillotalpa: VACCI TE A FANCULO!
Mi sfugge il senso di questo post.
Forse si vuol fare dell'ironia?
Tutte le cose elencate nel "Non deve più accadere .." sono state provocate dal signore che purtroppo si accinge a riprendere in mano le redini del governo e qui si auspica che sia lui a mettere rimedio.
Ma è come far curare un anemico dal dottor Dracula.
Alfano è un signor nessuno, sembra messo lì apposta per eseguire ordini. E gli ordini saranno naturalmente quelli di mettere definitivamente in riga i giudici.
Il percorso tipico delle dittature è quello di imbavagliare prima l'informazione e poi la magistratura.
Anche lo zerbino Frattini dà questa impressione. Probabilmente i neocon americani stanno progettando qualche altra impresa e hanno bisogno di fedeli esecutori qui sulla loro portaerei nel mediterraneo.
La vedo molto nera.
perchè esiste un sistema giustizia in Italia?
forse...
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