domenica 5 ottobre 2008

Marcello, Silvio e la mafia (parte 18)

Tutti i fatti e le testimonianze riportati di seguito sono tratti dalla sentenza di primo grado dell'11 dicembre del 2004 da parte della II sezione penale del Tribunale di Palermo, che ha condannato l'imputato Marcello Dell'Utri a nove anni di reclusione.

CAPITOLO 18
Publitalia si dà alla pallacanestro

Nell'estate del 1990 la società sportiva Pallacanestro Trapani riesce a strappare un cospicuo contratto di sponsorizzazione (un miliardo e mezzo di lire) da parte della Birra Messina grazie all'interessamento e alla mediazione di Publitalia. Il presidente della Pallacanstro Trapani è il dott. Vincenzo Garraffa, noto medico trapanese specializzato in radiologia e per di più senatore della Repubblica. Publitalia è invece quella "creatura" ideata dal duo Berlusconi-Dell'Utri per la raccolta pubblicitaria delle reti Fininvest: dal 1979, anno della sua fondazione, ne costituisce il polmone finanziario.

Vincenzo Garraffa denuncia pubblicamente di essere stato vittima di richieste estorsive da parte di "emissari di Publitalia". La richiesta era pesante: avrebbe dovuto pagare in contanti e "in nero" circa 750 milioni di lire, cioè la metà dell'intera sponsorizzazione, a titolo di "intermediazione". La pretesa, dichiara Garraffa, gli era stata avanzata da Marcello Dell'Utri in persona, il quale aveva pure minacciato di far intervenire esponenti di spicco della mafia locale. La frase inquietante e minacciosa sarebbe stata: "...ci pensi, perchè abbiamo uomini e mezzi per convincerla a pagare".

L'episodio vine confermato anche da Maria Pia La Malfa, moglie di Alberto Dell'Utri, e cognata di Marcello. Dichiara di aver accompagnato Garraffa a Milano insieme al marito negli studi di Marcello Dell'Utri e ricorda che i due, dopo aver parlato di sponsorizzazioni, non raggiunsero alcun accordo. Anzi. "Garraffa si lamentò di essere stato trattato malissimo, cioè fu trattato proprio, fu sbattuto fuori dall’ufficio, io questo me lo ricordo proprio".

Garraffa dunque non cede e decide di interrompere ogni tipo collaborazione con Publitalia. Si rivolge alla Image Building nella persona di Giuliana Paoletti, nell'intento di trovare qualche altro sponsor, ma lo sforzo è inutile a causa dell'ostracismo di Publitalia, "la cui influenza in quel campo era terribile". Tanto per dire, la prevista partecipazione di Garraffa e della sua squadra ad una puntata del Maurizio Costanzo Show sulle reti Fininvest viene annullata grazie all'intervento di Marcello Dell'Utri. Maurizio Costanzo dichiarerà non saperne niente.

Tutte le testimonianze acquisite su questa vicenda confermano la versione di Garraffa. Il general manager della squadra, Valentino Renzi, dichiara di aver visto Garraffa molto preoccupato della situazione che si stava creando con Publitalia. Garraffa gli avrebbe anche confidato che "qualcuno" gli aveva "consigliato" di adempiere agli impegni presi con Publitalia. Renzi riferisce anche di aver visto Garraffa molto più rassicurato dopo che a Marsala erano stati tratti in arresto soggetti organici o vicini ad associazioni per delinquere di stampo mafioso.

Anche l'avvocato Nicola Liotti, legale e consigliere di amministrazione della società Pallacanestro Trapani, conferma la circostanza e anzi ricorda come, in un'occasione, parte dell'incasso di una partita venne consegnato direttamente ad un uomo di Publitalia, un tale Ferdinando Renzo Piovella, senza regolare fatturazione. Il teste Giuseppe Vento nell'udienza del 26 febbraio 2001 ha riferito che Garraffa si era detto "disperato" in quanto gli erano state rivolte vere e proprie minacce da ambienti malavitosi per costringerlo a pagare "quegli 800 milioni di lire".

Giuliana Paoletti, titolare della società Imgae Building, viene indicata come teste dalla difesa di Dell'Utri. La dottoressa riferisce la circostanza per cui Garraffa stava cercando una sponsorizzazione per la stagione sportiva 1991-92 e che la cosa non andò a buon fine. In seguito i rapporti con Garraffa si erano deteriorati perchè quest'ultimo non avrebbe onorato l'impegno assunto con la sua agenzia. Paoletti dichiara anche che Garraffa era un personaggio molto noto e riverito nella zona perchè in passato aveva salvato la vita al figlio del boss capomandamento di Trapani, Vincenzo Virga. Si capisce dunque la preoccupazione di Garraffa quando vede spuntare nei suoi uffici proprio il Virga, insieme a Michele Buffa. La "visita" del massimo esponente della famiglia mafiosa di Trapani serve per convincerlo a sborsare quei famosi 800 milioni a Publitalia.

Chi aveva incaricato Virga di trattare con Garraffa? L'ordine era arrivato direttamente da Matteo Messina Denaro, figlio di Francesco, capo della commissione provinciale di Cosa Nostra. Lo riporta Vincenzo Sinacori, già reggente del mandamento mafioso di Mazara del Vallo.

Ma cosa dice il diretto interessato sulla vicenda?

Nel corso della trasmissione televisiva "Moby Dick" condotta da Michele Santoro, andata in onda l'11 marzo del 1999 su Italia1, Dell'Utri "ammette seraficamente" di aver fatto da intermediario tra la Pallacanestro Trapani e la Birra Messina per conto di Publitalia a cui era stata corrisposta "la giusta provvigione". Poi, sentito in udienza il 13 novembre 2000, a distanza di un anno e otto mesi, Dell'Utri ritratta tutto e offre una versione dei fatti completamente diversa. Senza entrare nel merito delle argomentazioni, basti dire che il Tribunale le liquida così: "Tali dichiarazioni spontanee contrastano in modo stridente con le affermazioni fatte dallo stesso Dell’Utri nel corso del suo intervento alla trasmissione televisiva Moby Dick ed appaiano manifestamente mendaci".

Conclude il Tribunale: "Anche da questa vicenda è emersa la disinvoltura con la quale Marcello Dell’Utri ha fatto ricorso a uomini di Cosa Nostra nel tentativo di risolvere, questa volta, un problema della sua concessionaria di pubblicità, polmone finanziario del gruppo FININVEST, certo di poter contare sull’aiuto di un importante esponente di quella associazione criminale, quale era Vittorio Mangano, così ingenerando e rafforzando nei componenti della famiglia mafiosa di Trapani, ai quali era stato affidato il compito di “contattare” Vincenzo Garraffa, l’obiettiva convinzione di potere disporre, nell’ottica degli interessi economici di tutta Cosa Nostra e di uno scambio di favori, del contributo consapevolmente fornito da Marcello Dell’Utri, influente ed affermato uomo d’affari operante in una piazza importante come quella di Milano e braccio destro di Silvio Berlusconi, al mantenimento e al rafforzamento della societas sceleris denominata Cosa Nostra".

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