Ieri sera è andata in onda una puntata di Matrix. Tra gli ospiti oltre a Di Pietro e Barbacetto sono stati malauguratamente invitati Filippo Facci e Maurizio Gasparri. La trasmissione inevitabilmente è decaduta in una sorta di remake di Buona Domenica. Lo spettacolo è stato penoso, imbarazzante. Chiaramente si è svicolato dal nocciolo della questione. L’obiettivo del duo Gasparri – Facci era quello di buttare tutto in caciara. La tattica adottata è stata di continuare fino al limite della sopportazione a dare a Travaglio del bugiardo senza chiarire per quale ragione Travaglio dovrebbe essere definito tale.
In studio era presente Gianni Barbacetto, giornalista che si occupa di vicende giudiziarie e che in passato ha scritto assieme a Peter Gomez e Marco Travaglio il libro “Mani Sporche”. Ha cercato di ricostruire la cronistoria relativa alla vicenda Schifani. Non ha potuto. Facci, Gasparri e Mentana non glielo hanno permesso. Il siparietto proposto ai telespettatori è stato al limite del patetico. Barbacetto che tentava di imbastire una ricostruzione storica dei fatti mentre la sua voce era coperta dalle urla di dolore di Facci in preda ad una crisi di schizofrenia acuta e da Gasparri che definiva Barbacetto mafioso al pari di Totò Rina. Il perché dell’associazione Barbacetto = Mafioso non è dato sapersi. Gasparri stesso non lo sa.
Per Gasparri vale quello che Daniele Luttazzi diceva tempo fa : “Avete presente Forrest Gump? Bene, Gasparri non aveva capito che il protagonista era un ritardato".
Per fare un po’ di chiarezza ricordiamo quali sono stati i rapporti di Schifani con Villabate. L’attuale presidente del senato è stato nel 1979 tra i fondatori della società di brokeraggio assicurativo Sicula Brokers, nella quale ha anche anche assunto il ruolo di amministratore. Tra i soci di questa società, vi erano l'ex ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia, Benny D'Agostino, Giuseppe Lombardo e Nino Mandalà. A metà degli anni '90, Schifani è stato ingaggiato come consulente per l'urbanistica e il piano regolatore del Comune di Villabate, il cui sindaco Giuseppe Navetta era un parente del boss Mandalà. Nel 1999 poi il Comune verrà sciolto per infiltrazioni mafiose nella giunta che ha nominato consulente Schifani. Nel 1999 tutti sanno chi è il boss Mandalà.
L’unico all’oscuro di tutto chiaramente è Schifani. Sia chiaro che non c’è nulla di penalmente rilevante, è solo questione di opportunità politiche.
Viene da chiedersi alla luce di questi fatti perché si sia levato un polverone mediatico dopo la puntata di Che Tempo che Fa. Travaglio non ha mai detto che Schifani è un mafioso. Ha semplicemente chiesto alla seconda carica dello stato di spiegare il perché avesse avuto rapporti con persone che si sono dimostrate poi mafiose.
Se un giornalista non può fare queste domande allora si stanno facendo davvero le prove di regime.
Per Facci e Gasparri capire questo semplice passaggio è chiedere troppo. Del resto queste due figure sono la rappresentazione vivente del binomio indissolubile politica – comunicazione. Facci e Gasparri sono figli dello stesso padrone, non vivono di luce propria. La verità non fa per loro. L’unico linguaggio che conoscono è il servilismo.
8 commenti:
La tua reazione mi ricorda "VAGAMENTE" la reazione che ebbi io dopo la puntata Facci-Gasparri-Montanari-Giuliani...
Evidentemente il duo dei miracoli è ben accetto a Matrix.
Ti invito a partecipare all'iniziativa "BASTA BUGIE - SCRIVI A MATRIX!"....
Divulgare in rete, divulgare, divulgare contro la feccia.
http://latavernadiatlante.blogspot.com/2008/05/chi-non-fa-nulla-per-impedire.html
mi sono dovuto trattenere perchè se avessi scritto quello che penso davvero di facci e gasparri mi arresterebbero
L'ho vista tutta la puntata e se non avessi un minimo di informazione su fatti e protagonisti sarei sconvolto, non avrei capito nulla. Solo casino, nient'altro. Non ho visto differenze tra il tronista di turno di Maria de Filippi e l'arrognate Facci. Solo interruzioni e uscite a caso.Tra lui e Gasparri sono riusciti, non so fino a che punto sia stato volontario, a fare del "debunking" e nient'altro. Chi ha seguito la trasmissione non è risucito a trarre una conclusione su nulla, ne è uscito solamente più confuso.
ale, la prossima volta scrivi quello che pensi fino in fondo...ora della querela ce ne passa :D
"Se un giornalista non può fare queste domande allora si stanno facendo davvero le prove di regime.": gentile signore, le domande si fanno direttamente alla persona interessata e non usando il regime dello sputtanamento parlando da soli. Provi a seguire questa elementare regola in qualunque momento della sua vita. Lino
Domande alla persona interessata? Ma qui si parla di giornalismo, non di quiz Mediaset!!!! Che fine farebbero in Italia Woodward e Bernstein (quelli del Watergate)? Se porta una notizia vera fa solo il suo mestiere. Se un giornalista diffama, deve essere perseguito. Come Lino Jannuzzi....ricordi? No??
In breve...Jannuzzi diffama la Bocassini con due suoi articoli, dichiarando che questa stava complottando con altri giudici contro Berlusconi e Previti; viene querelato, si fanno tre processi. Tutti e tre i processi si sono conclusi con condanne che riconoscevano la falsità delle parole di Jannuzzi. Non ricordo condanne bi-partisan su questo caso...
Gentile Lino. Travaglio non è un pubblico ministero. E' un giornalista. E da buon giornalista usa i media (televisione, giornale e blog) per evidenziare fatti e porre questioni. Sono questioni rivolte a chi lo ascolta e chi lo legge, prima ancora che ai diretti interessati. Parla da solo? No. Parla alla gente. E la gente ha il diritto di sapere le cose. Regime dello sputtanamento? Gentile Lino, perchè usa parole in libertà?
Sa cosa vuol dire il termine "regime"? E' quella cosa che destra e sinstra stanno costruendo, imbavagliando l'informazione. Questo è regime. Sputtanamento? Mi dispiace, gentile lino, ma raccontare la verità si chiama in un altro modo: si chiama fare informazione.
"Provi a seguire questa elementare regola in qualunque momento della sua vita"
Ah, dimenticavo, gentile Lino. La prossima volta, per piacere, si risparmi questi insegnamenti di vita.
Non se ne sente proprio il bisogno.
Grande Federico!
Ormai hai detto tutto, e nello stile migliore, al "gentile" Lino, al quale, comunque, consiglio di pensarci bene prima di scrivere certe sciocchezze.
Buon lavoro ragazzi!
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