Mi spiace ma non mi ha convinto per niente.
L'altra sera, subito dopo la famigerata manifestazione di piazza Navona, Veltroni si è presentato da Mentana a Matrix. La puntata, a onor del vero, era già stata preparata da più di una settimana, quando Veltroni aveva accettato l'invito nel momento esatto in cui Berlusconi declinava il proprio autoinvito. Ma ovviamente il succo del discorso non è stata l'opposizione al governo Berlusconi, quanto la frattura interna all'alleanza Pd-Idv ormai, a detta degli stessi interessati, non più ricomponibile.
Anche se ha detto, con la solita pacatezza, molte "cose buone e giuste", Veltroni non mi ha convinto. E per vari motivi.
Questa la prima dichiarazione: "Una sinistra riformista e alternativa non va in una piazza dove si dicono le follie che si sono ascoltate ieri: attacchi al Quirinale, attacchi al Papa, fatti da persone che dovrebbero mostrare il loro curriculum di impegno civile e di battaglia dalla parte delle persone che soffrono per poter fare lezione agli altri".
Da questo passaggio apprendiamo con grande piacere che Walter ha avuto dagli dei il dono della preveggenza. Lui già sapeva che si sarebbero dette "follie", lui già sapeva che si sarebbe attaccato il Papa. Solo per questo non c'è venuto, in piazza. Sapeva già che ci sarebbero stati dei folli urlatori che, a differenza sua, non hanno mai fatto nulla per lenire la sofferenza dei più deboli.
Secondo passaggio: "In Italia c'è un'opposizione riformista, dura, che in Parlamento sta ottenendo dei risultati. Poi c'è un'area che si esprime in maniera caotica, confusa..."
In questo caso apprendiamo con sgomento che il governo-ombra da lui organizzato, una delle creazioni più morbide e ambigue nella storia repubblicana, è in realtà qualcosa di "duro e puro" (ma non erano le parole di Di Pietro?) che ha ottenuto apprezzabili risultati. Forse mi sono perso qualcosa. Quali sarebbero questi risultati?
Eccoli elencati nella loro infinita serie: due.
"Il decreto su Rete4 l'abbiamo bloccato noi. Il decreto sulle intercettazioni l'abbiamo bloccato noi. Ora speriamo di bloccare anche la blocca-processi. Tutto questo non grazie alle urla e alle chiacchiere di qualcuno".
Sbaglio o la situazione di Rete4 è assolutamente così com'era? Sbaglio o l'unica che fin dall'inizio si è opposta con forza a questa situazione di abusivismo perenne è stata l'Idv, a cui poi si è accodato il Pd? Sbaglio o, per stessa ammissione di vari esponenti del Pd (mi viene in mente la Bonino), ridare le frequenze a Europa7 non aveva "il carattere della priorità"? Sbaglio o l'unico che ha proposto un'interrogazione parlamentare per capire come il governo pensa ora di far fronte alle richieste della Corte Europea in materia di assegnazione di frequenze televisive (senza per altro ottenere alcuna risposta) è stato Di Pietro, ovvero colui che chiacchiera in modo caotico e confuso? Mi sbaglio o la legge illiberale sulla soppressione delle intercettazioni e della libertà di cronaca giudiziaria è passata senza colpo ferire? Ma forse Veltroni intendeva dire che sarà approvata come ddl e non come dl. Grande vittoria, non c'è che dire.
Terzo passaggio: "Ieri in piazza la gente ha sentito discorsi che non avevano come obiettivo Berlusconi, ma altri: in particolare noi e il Presidente della Repubblica".
Delle due una. O Veltroni non ha ascoltato nemmeno un minuto della manifestazione e spara i suoi giudizi basandosi su ciò che hanno scritto i giornali. Oppure semplicemente gli piace mitizzare gli eventi e, ribaltandoli a suo interesse e favore, mentire spudoratamente proprio come fa la più bieca propaganda del regime berlusconiano. Se solo avesse prestato ascolto agli interventi dal palco si sarebbe accorto che il 90% dei discorsi (mi sembra una stima onesta) è stato fatto contro questo governo-vergogna. Il restante 10% è stato spartito in una critica al Pd (Travaglio, Grillo e Guzzanti, 5%), una critica a Napolitano (Grillo 3%), una critica al Papa (Camilleri e Guzzanti 2%).
Quarto passaggio: "Il Pd non deve essere nessuna delle due cose che vogliono tenere il paese inchiodato ai suoi difetti: Berlusconi... e un'opposizione che acquista consensi per aver usato termini come magnaccia e picciotti. Noi invece vogliamo essere un'opposizione seria, responsabile, rigorosa che contrasta ogni forma di estremismo dal doppio senso...".
Il messaggio è evidente. Il nemico di Veltroni non è Berlusconi. O meglio, non è il solo. Ce ne sono due, e a parimerito. Fifty-fifty. Di Pietro è dannoso al paese esattamente quanto Berlusconi. Questo è un pensiero, secondo me, pericolosissimo. Ma che ha almeno il pregio di essere chiaro.
Quinto passaggio: "E' stato giusto non esserci. Se non altro per la caterva di insulti lanciati da Grillo a chiunque. Grillo ha rovinato la piazza per ragioni personali. Le posizioni prese dal quel palco non sono posizioni rispettabili".
Caro Veltroni, le cose dette da Grillo in quella piazza sono tutto tranne che "una caterva di insulti". Sono fatti. Verità scomode. Che fanno male solo a chi vuole tapparsi gli occhi per non vederle. Il presidente Napolitano a braccetto a Capri con Bassolino, il responsabile principe del disastro campano, o Fini disteso a prendere il sole sullo yacht di Tronchetti Provera, il responsabile principe del disastro Telecom, non sono scene edificanti. Chi le fa notare non sta insultando. Sono coloro che compiono quei fatti quelli che insultano il popolo italiano.
Caro Veltroni, Grillo sarà scomodo perchè non risparmia niente e nessuno, ma prima o poi, Grillo o non Grillo, questo paese dovrà fare i conti con quello che Grillo denuncia. E' ineluttabile.
Veltroni non mi ha convinto per tutta questa serie di discorsi a metà tra il fasullo e l'ipocrita. Non mi ha convinto perchè, contestando l'operato del governo, ha portato esattamente gli stessi argomenti, ha detto esattamente le stesse cose che hanno detto i vari Paolo Flores d'Arcais, Pardi e Colombo da quel palco, proprio coloro che Veltroni considera una voce confusa e caotica. Non mi ha convinto perchè all'unica domanda scomoda di Mentana ("Il Pd sarebbe stato disposto a dialogare sulla bontà di un lodo Alfano nel caso non fosse stato approvato in così poco tempo?") ha risposto con un giro di parole, sviando il discorso: cioè non ha risposto. Non mi ha convinto perchè si è autoeletto leader di un partito che sarebbe secondo lui un "naturale recinto razionale, riformista e intellettuale". Un concetto snobista ed elitario francamente inaccettabile visti i personaggi squallidi che popolano il Pd. Non mi ha convinto il tono di allegri compagnoni tra lui e Mentana. Non mi ha convinto il penoso colpo sotto la cintura a Di Pietro: "Quelli che urlano di più sono quelli che finiscono al Bagaglino". Non mi ha convinto quella frase profonda, rivoluzionaria e densa di significato: "Caro Mentana, gli esami non finiscono mai". Non mi ha convinto la chiusa del programma.
Mentana: "Con Emilio Fede vi sentite?"
Veltroni: "No, ma è una persona simpatica".
Mentana: "Confermo".
Contenti voi.
L'altra sera, subito dopo la famigerata manifestazione di piazza Navona, Veltroni si è presentato da Mentana a Matrix. La puntata, a onor del vero, era già stata preparata da più di una settimana, quando Veltroni aveva accettato l'invito nel momento esatto in cui Berlusconi declinava il proprio autoinvito. Ma ovviamente il succo del discorso non è stata l'opposizione al governo Berlusconi, quanto la frattura interna all'alleanza Pd-Idv ormai, a detta degli stessi interessati, non più ricomponibile.
Anche se ha detto, con la solita pacatezza, molte "cose buone e giuste", Veltroni non mi ha convinto. E per vari motivi.
Questa la prima dichiarazione: "Una sinistra riformista e alternativa non va in una piazza dove si dicono le follie che si sono ascoltate ieri: attacchi al Quirinale, attacchi al Papa, fatti da persone che dovrebbero mostrare il loro curriculum di impegno civile e di battaglia dalla parte delle persone che soffrono per poter fare lezione agli altri".
Da questo passaggio apprendiamo con grande piacere che Walter ha avuto dagli dei il dono della preveggenza. Lui già sapeva che si sarebbero dette "follie", lui già sapeva che si sarebbe attaccato il Papa. Solo per questo non c'è venuto, in piazza. Sapeva già che ci sarebbero stati dei folli urlatori che, a differenza sua, non hanno mai fatto nulla per lenire la sofferenza dei più deboli.
Secondo passaggio: "In Italia c'è un'opposizione riformista, dura, che in Parlamento sta ottenendo dei risultati. Poi c'è un'area che si esprime in maniera caotica, confusa..."
In questo caso apprendiamo con sgomento che il governo-ombra da lui organizzato, una delle creazioni più morbide e ambigue nella storia repubblicana, è in realtà qualcosa di "duro e puro" (ma non erano le parole di Di Pietro?) che ha ottenuto apprezzabili risultati. Forse mi sono perso qualcosa. Quali sarebbero questi risultati?
Eccoli elencati nella loro infinita serie: due.
"Il decreto su Rete4 l'abbiamo bloccato noi. Il decreto sulle intercettazioni l'abbiamo bloccato noi. Ora speriamo di bloccare anche la blocca-processi. Tutto questo non grazie alle urla e alle chiacchiere di qualcuno".
Sbaglio o la situazione di Rete4 è assolutamente così com'era? Sbaglio o l'unica che fin dall'inizio si è opposta con forza a questa situazione di abusivismo perenne è stata l'Idv, a cui poi si è accodato il Pd? Sbaglio o, per stessa ammissione di vari esponenti del Pd (mi viene in mente la Bonino), ridare le frequenze a Europa7 non aveva "il carattere della priorità"? Sbaglio o l'unico che ha proposto un'interrogazione parlamentare per capire come il governo pensa ora di far fronte alle richieste della Corte Europea in materia di assegnazione di frequenze televisive (senza per altro ottenere alcuna risposta) è stato Di Pietro, ovvero colui che chiacchiera in modo caotico e confuso? Mi sbaglio o la legge illiberale sulla soppressione delle intercettazioni e della libertà di cronaca giudiziaria è passata senza colpo ferire? Ma forse Veltroni intendeva dire che sarà approvata come ddl e non come dl. Grande vittoria, non c'è che dire.
Terzo passaggio: "Ieri in piazza la gente ha sentito discorsi che non avevano come obiettivo Berlusconi, ma altri: in particolare noi e il Presidente della Repubblica".
Delle due una. O Veltroni non ha ascoltato nemmeno un minuto della manifestazione e spara i suoi giudizi basandosi su ciò che hanno scritto i giornali. Oppure semplicemente gli piace mitizzare gli eventi e, ribaltandoli a suo interesse e favore, mentire spudoratamente proprio come fa la più bieca propaganda del regime berlusconiano. Se solo avesse prestato ascolto agli interventi dal palco si sarebbe accorto che il 90% dei discorsi (mi sembra una stima onesta) è stato fatto contro questo governo-vergogna. Il restante 10% è stato spartito in una critica al Pd (Travaglio, Grillo e Guzzanti, 5%), una critica a Napolitano (Grillo 3%), una critica al Papa (Camilleri e Guzzanti 2%).
Quarto passaggio: "Il Pd non deve essere nessuna delle due cose che vogliono tenere il paese inchiodato ai suoi difetti: Berlusconi... e un'opposizione che acquista consensi per aver usato termini come magnaccia e picciotti. Noi invece vogliamo essere un'opposizione seria, responsabile, rigorosa che contrasta ogni forma di estremismo dal doppio senso...".
Il messaggio è evidente. Il nemico di Veltroni non è Berlusconi. O meglio, non è il solo. Ce ne sono due, e a parimerito. Fifty-fifty. Di Pietro è dannoso al paese esattamente quanto Berlusconi. Questo è un pensiero, secondo me, pericolosissimo. Ma che ha almeno il pregio di essere chiaro.
Quinto passaggio: "E' stato giusto non esserci. Se non altro per la caterva di insulti lanciati da Grillo a chiunque. Grillo ha rovinato la piazza per ragioni personali. Le posizioni prese dal quel palco non sono posizioni rispettabili".
Caro Veltroni, le cose dette da Grillo in quella piazza sono tutto tranne che "una caterva di insulti". Sono fatti. Verità scomode. Che fanno male solo a chi vuole tapparsi gli occhi per non vederle. Il presidente Napolitano a braccetto a Capri con Bassolino, il responsabile principe del disastro campano, o Fini disteso a prendere il sole sullo yacht di Tronchetti Provera, il responsabile principe del disastro Telecom, non sono scene edificanti. Chi le fa notare non sta insultando. Sono coloro che compiono quei fatti quelli che insultano il popolo italiano.
Caro Veltroni, Grillo sarà scomodo perchè non risparmia niente e nessuno, ma prima o poi, Grillo o non Grillo, questo paese dovrà fare i conti con quello che Grillo denuncia. E' ineluttabile.
Veltroni non mi ha convinto per tutta questa serie di discorsi a metà tra il fasullo e l'ipocrita. Non mi ha convinto perchè, contestando l'operato del governo, ha portato esattamente gli stessi argomenti, ha detto esattamente le stesse cose che hanno detto i vari Paolo Flores d'Arcais, Pardi e Colombo da quel palco, proprio coloro che Veltroni considera una voce confusa e caotica. Non mi ha convinto perchè all'unica domanda scomoda di Mentana ("Il Pd sarebbe stato disposto a dialogare sulla bontà di un lodo Alfano nel caso non fosse stato approvato in così poco tempo?") ha risposto con un giro di parole, sviando il discorso: cioè non ha risposto. Non mi ha convinto perchè si è autoeletto leader di un partito che sarebbe secondo lui un "naturale recinto razionale, riformista e intellettuale". Un concetto snobista ed elitario francamente inaccettabile visti i personaggi squallidi che popolano il Pd. Non mi ha convinto il tono di allegri compagnoni tra lui e Mentana. Non mi ha convinto il penoso colpo sotto la cintura a Di Pietro: "Quelli che urlano di più sono quelli che finiscono al Bagaglino". Non mi ha convinto quella frase profonda, rivoluzionaria e densa di significato: "Caro Mentana, gli esami non finiscono mai". Non mi ha convinto la chiusa del programma.
Mentana: "Con Emilio Fede vi sentite?"
Veltroni: "No, ma è una persona simpatica".
Mentana: "Confermo".
Contenti voi.
5 commenti:
ottimo commento.DiPietro aumenta il suo consenso prendendo voti dagli insoddisfatti del pd per la sua azione floscia...ed usa proprio la tv del "principale esponente dello schieramento a noi avverso" !!!Ovvio che ora cominci ad attaccarlo....
PS :ieri d'alema ha detto a berlusca di farsi processare !!! Ottimo consiglio, detto proprio da uno come d'alema(vedi caso unipol/forleo)!! SVEGLIA !!!
AHAAHHAHAAAH
Sì infatti è quel che ho pensato anche io, senti chi parla, con quale coraggio D'Alema può fare certe affermazioni!!??
Non c'entra nulla con l'articolo, ma vi giro questo interessantissimo video (1/6)
http://it.youtube.com/watch?v=qgqGdxkWNwg&feature=related
Elix77
- Applausi applausi -
Pefettamente d'accordo con te...
Vittorio
(sì, quello del blog dell'Antigrillo)
Fede:
Secondo me tra DiPietro e Veltroni si sta facendo un po' di teatrino della politica ... poi torneranno d'amore e d'accordo.
Su Rete 4 ti ricordo che Tonino non è vergine: durante il governo Prodi, lui era ministro, e nulla ha fatto di quello che sta predicando ora ... troppo facile dall' opposizione.
L'opposizione parlamentare del PD è stata la stessa dell'IDV, un po' meno chiassosa, e qui ti do ragione: Veltroni ha fatto propaganda rispondendo alla propaganda di DiPietro che sosteneva di essere "l'unica opposizione".
Quando ti renderai conto che con un DiPietro ululante che sposa la demagogia di Grillo e le barzellette della Guzzanti non si va da nessuna parte, non sarà mai troppo tardi.
Tra l'altro Tonino, in pieno stato confusionale, ha dichiarato sul suo blog di essere fedele alla piazza (immagino volesse dire alla gente presente - e ci mancherebbe -) e di dissociarsi dagli attacchi al Papa a Napolitano e pure alla Carfagna. Traduzione dal politichese: "ho fatto una cazzata, non posso dire che l'ho fatta, ma devo porre rimedio in qualche modo". Walter ha affondato il colpo per riprendersi qualche voto perso a favore dell'IDV.
Poi stai perdendo di vista i veri obiettivi: arginare Berlusconi.
Dico arginare perchè va ricordato che ha la maggioranza parlamentare, con deputati e senatori scelti da lui e può fare pressochè quello che vuole. La minoranza si può opporre urlando, denunciando e trattando: quest'ultimo non è uno scandalo.
Per carità, non voglio assolutamente dire che Di Pietro sia il miglior politico che esista. Anzi, probabilmente è molto mediocre e sicuramente anche quando era ministro non ha combinato molto. D'altra parte, solo per il fatto di essere ministro (delle infrastruttue) non significa avere la possibilità di prendere decisioni su rete4 (idv ti ricordo che aveva preso poco più del 2%).
Quello che non mi va giù è l'atteggiamento di Veltroni che, a casa di berlusconi, ridacchiando con mentana, ha sfruttato l'occasione per massacrare un alleato decisamente scomodo. Forse più scomodo dello stesso berlusconi. E' una cosa un po' vigliacca, come lo spezzone riesumato da una vecchia puntata del Bagaglino.
Il fatto che Di Pietro sia rimasto "con la piazza" non lo vedo come un fatto di confusione mentale, quanto di elementare coerenza. Non ha gradito l'intervento della guzzanti e l'ha detto. Che la figura non sia stata delle migliori sono d'accordo con te. Non è mai bello dissociarsi da una persona che parla alla tua stessa manifestazione.
Come tanti, continui a considerare quella di grillo pura demagogia. Sarà. Ma i punti che tocca sono di solito nervi scoperti che fanno male. Che poi lui vada giù alla buona senza andare per il sottile, questo fa parte del suo essere un comico e non un politico. Ma le questioni sollevate restano.
Sul fatto dell'arginare mediante "trattativa", hai ragione. La fredda logica politica impone questo. Io però, forse anche perchè non sono un politico, non ce la faccio. Esultare perchè hanno cambiato il dl in ddl o perchè hanno ammorbidito la blocca processi in cambio del lodo alfano mi sembra francamente troppo. Lo lascio fare a Veltroni. Io, scusa, ma non ce la faccio. Trombato sì, ma almeno con dignità.
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