Mi sto sbellicando dalle risate. Ho appena letto della decisione dei giudici della X sezione del Tribunale di Milano di trasmettere gli atti del processo Mills alla Consulta perchè valuti la costituzionalità del lodo Alfano. Come era già successo settimana scorsa per l'altro processo in cui il premier è indagato, anche i giudici di Milano hanno ritenuto legittime le eccezioni sollevate dal pm De Pasquale, secondo cui il lodo Alfano viola almeno 5 articoli della Costituzione repubblicana (3, 68, 96, 112, 138). Il processo dunque si blocca per Silvio Berlusconi, in attesa che la Consulta faccia il suo dovere e rada al suo una delle massime vergogne mai partorite dal parlamento italiano, mentre per David Mills il processo andrà avanti regolarmente.
Due piccioni con una fava. Esattamente quello di cui Berlusconi e i suoi legali erano terrorizzati. Hanno fatto i diavoli a quattro pur di scongiurare tale possibilità, ma sfortunatamente per loro lo scherzetto che avevano in mente gli si sta ritorcendo contro e potrebbe abbattersi su Berlusconi e il suo governo come una mannaia.
Il processo per David Mills correrà veloce verso una probabile condanna dell'imputato reoconfesso, trascinando nel baratro con lui (per il principio di non contraddizione per cui se A è stato corrotto da B significa che B ha corrotto A) anche il presidente del consiglio, le cui esternazioni deliranti e starnazzanti su presunti complotti e persecuzioni a nulla varranno e si perderanno nel vuoto come le grida di un pazzo. In attesa che anche lui torni processabile e riparta di nuovo il processo a suo carico.
Sono contentissimo, perchè è quello che si meritano questa manica di Azzeccagarbugli, pagati dal padrone come avvocati personali e stipendiati dai contribuenti come parlamentari, che hanno inventato di tutto e di più per salvare il proprio assistito da una condanna certa e decisamente infamante: la corruzione di un giudice perchè offrisse falsa testimonianza. Non certo un bel biglietto da visita per uno che aspira a diventare Presidente della Repubblica.
Mi sto sbellicando dalle risate a leggere le reazioni indecenti di Ghedini, di solito così precisino e compunto. E' veramente arrivato alla frutta. Le sue argomentazioni sono ormai prossime allo zero e talmente ridicole che meritano una citazione per intero.
"È andata esattamente come previsto: Milano non applica le norme approvate dal Parlamento che consente al presidente del Consiglio di curare gli interessi del Paese. Loro lo vogliono al processo e non interessano loro né i rifiuti di Napoli né Alitalia".
Avete sentito bene. Non è una barzelletta. Sono le parole di Ghedini. I giudici di Milano avrebbero dimostrato, con il loro operato eversivo, di non aver a cuore nè i rifiuti di Napoli nè il futuro di Alitalia. Come se questo c'entrasse qualcosa col fatto che il loro assistito ha corrotto un giudice per testimoniare il falso. E' talmente patetico e puerile questo estremo tentativo di delegittimazione dei giudici milanesi che il fatto mi fa credere con una certa convinzione che questa gente davvero stia sparando le ultime cartucce.
Accusare dei giudici che tentano semplicemente di fare il loro lavoro, cioè portare a termine un processo avviato già da parecchio tempo, di fregarsene delle sorti del paese è come se un allenatore accusasse l'arbitro che ha assegnato un rigore sacrosanto contro la sua squadra di non aver a cuore l'immagine della propria società, che per quel quel rigore ha perso la partita e la faccia davanti ai tifosi. La risposta in entrambi i casi è un sonoro chissenefrega!
Se una persona decide di candidarsi come presidente del consiglio di un paese, sapendo di essere sottoposto a un processo per cui sarà probabilmente condannato, deve prevedere la possibilità che i giudici una volta tanto applichino le leggi e lo condannino. Mi dispiace, Ghedini, ma la colpa non è dei giudici. E' del tuo assistito che doveva pensarci prima.
E' talmente divertente la cosa, che non riesco a smettere di ridere. Sì perchè fino a qualche giorno fa i legali del premier avevano tentato di convincere i giudici di Milano che il lodo Alfano dovesse estendersi anche ai coimputati. Una sorta di immunità contagiosa che toccherebbe tutti coloro che delinquono insieme al nostro premier. Come tutti sanno, nel lodo non c'è traccia di una ipotetica immunità ad altri che non siano le quattro più alte cariche dello stato. Il motivo di una richiesta tanto scombiccherata dunque? Beh, fin troppo semplice: impedire che il processo a David Mills continui su un filone solitario.
E invece, ovviamente, tali argomentazioni sono risultate talmente risibili che non hanno sortito effetto alcuno e il processo, come detto, per l'avvocato inglese continuerà spedito.
Io ora non so cosa si inventerà il duo Ghedini-Alfano per raffreddare la patata bollente che gli è caduta tra le mani. Per ora vedo solo delle reazioni scomposte e bambinesche e questo mi riempie di grande speranza, perchè significa che anche loro non sanno più che pesci pigliare.
Sempre che il CSM non riesca in tutta fretta a trasferire d'ufficio per incompatibilità ambientale (?) il pm De Pasquale, contro cui l'altro giorno è stato aperto un fascicolo per l'uso dell'aggettivo "criminogeno" in relazione al testo del lodo Alfano. Un aggettivo tecnicamente ineccepibile, visto che il lodo potrebbe indurre la banda dei quattro a commettere ogni tipo di crimine con la certezza di non essere processabili per tutta la durata della legislatura. La richiesta è arrivata, manco a dirsi, dai due membri laici del PDL. Se De Pasquale sarà veramente trasferito, sarà, credo, il punto di non ritorno.
Ma, nel frattempo, lasciatemi ridere di questi pagliacci.
Di questa piccola vittoria effimera.
Dai che è la volta buona.
Due piccioni con una fava. Esattamente quello di cui Berlusconi e i suoi legali erano terrorizzati. Hanno fatto i diavoli a quattro pur di scongiurare tale possibilità, ma sfortunatamente per loro lo scherzetto che avevano in mente gli si sta ritorcendo contro e potrebbe abbattersi su Berlusconi e il suo governo come una mannaia.
Il processo per David Mills correrà veloce verso una probabile condanna dell'imputato reoconfesso, trascinando nel baratro con lui (per il principio di non contraddizione per cui se A è stato corrotto da B significa che B ha corrotto A) anche il presidente del consiglio, le cui esternazioni deliranti e starnazzanti su presunti complotti e persecuzioni a nulla varranno e si perderanno nel vuoto come le grida di un pazzo. In attesa che anche lui torni processabile e riparta di nuovo il processo a suo carico.
Sono contentissimo, perchè è quello che si meritano questa manica di Azzeccagarbugli, pagati dal padrone come avvocati personali e stipendiati dai contribuenti come parlamentari, che hanno inventato di tutto e di più per salvare il proprio assistito da una condanna certa e decisamente infamante: la corruzione di un giudice perchè offrisse falsa testimonianza. Non certo un bel biglietto da visita per uno che aspira a diventare Presidente della Repubblica.
Mi sto sbellicando dalle risate a leggere le reazioni indecenti di Ghedini, di solito così precisino e compunto. E' veramente arrivato alla frutta. Le sue argomentazioni sono ormai prossime allo zero e talmente ridicole che meritano una citazione per intero.
"È andata esattamente come previsto: Milano non applica le norme approvate dal Parlamento che consente al presidente del Consiglio di curare gli interessi del Paese. Loro lo vogliono al processo e non interessano loro né i rifiuti di Napoli né Alitalia".
Avete sentito bene. Non è una barzelletta. Sono le parole di Ghedini. I giudici di Milano avrebbero dimostrato, con il loro operato eversivo, di non aver a cuore nè i rifiuti di Napoli nè il futuro di Alitalia. Come se questo c'entrasse qualcosa col fatto che il loro assistito ha corrotto un giudice per testimoniare il falso. E' talmente patetico e puerile questo estremo tentativo di delegittimazione dei giudici milanesi che il fatto mi fa credere con una certa convinzione che questa gente davvero stia sparando le ultime cartucce.
Accusare dei giudici che tentano semplicemente di fare il loro lavoro, cioè portare a termine un processo avviato già da parecchio tempo, di fregarsene delle sorti del paese è come se un allenatore accusasse l'arbitro che ha assegnato un rigore sacrosanto contro la sua squadra di non aver a cuore l'immagine della propria società, che per quel quel rigore ha perso la partita e la faccia davanti ai tifosi. La risposta in entrambi i casi è un sonoro chissenefrega!
Se una persona decide di candidarsi come presidente del consiglio di un paese, sapendo di essere sottoposto a un processo per cui sarà probabilmente condannato, deve prevedere la possibilità che i giudici una volta tanto applichino le leggi e lo condannino. Mi dispiace, Ghedini, ma la colpa non è dei giudici. E' del tuo assistito che doveva pensarci prima.
E' talmente divertente la cosa, che non riesco a smettere di ridere. Sì perchè fino a qualche giorno fa i legali del premier avevano tentato di convincere i giudici di Milano che il lodo Alfano dovesse estendersi anche ai coimputati. Una sorta di immunità contagiosa che toccherebbe tutti coloro che delinquono insieme al nostro premier. Come tutti sanno, nel lodo non c'è traccia di una ipotetica immunità ad altri che non siano le quattro più alte cariche dello stato. Il motivo di una richiesta tanto scombiccherata dunque? Beh, fin troppo semplice: impedire che il processo a David Mills continui su un filone solitario.
E invece, ovviamente, tali argomentazioni sono risultate talmente risibili che non hanno sortito effetto alcuno e il processo, come detto, per l'avvocato inglese continuerà spedito.
Io ora non so cosa si inventerà il duo Ghedini-Alfano per raffreddare la patata bollente che gli è caduta tra le mani. Per ora vedo solo delle reazioni scomposte e bambinesche e questo mi riempie di grande speranza, perchè significa che anche loro non sanno più che pesci pigliare.
Sempre che il CSM non riesca in tutta fretta a trasferire d'ufficio per incompatibilità ambientale (?) il pm De Pasquale, contro cui l'altro giorno è stato aperto un fascicolo per l'uso dell'aggettivo "criminogeno" in relazione al testo del lodo Alfano. Un aggettivo tecnicamente ineccepibile, visto che il lodo potrebbe indurre la banda dei quattro a commettere ogni tipo di crimine con la certezza di non essere processabili per tutta la durata della legislatura. La richiesta è arrivata, manco a dirsi, dai due membri laici del PDL. Se De Pasquale sarà veramente trasferito, sarà, credo, il punto di non ritorno.
Ma, nel frattempo, lasciatemi ridere di questi pagliacci.
Di questa piccola vittoria effimera.
Dai che è la volta buona.
9 commenti:
100% da condividere. La reazione di Ghedini è davvero buffonesca: la butta sul populismo più povero ..
Il problema ora è: che cosa si inventeranno? Certo il trasferimento di De Pasquale sarebbe gravissimo ... ma almeno il processo Mills si dovrebbe concludere.
Ciao! Ghedini stava veramente dando fuori di matto!
Ma scusa poi,i rifiuti a napoli e la questione alitalia non sono gia stati risolti?
allora può essere processato! ha tutto il tempo che vuole!
gente ridicola
a presto e complimenti per l'articolo!
mi è piaciuto molto
@ pape
Non lo so, perchè, essendo De Pasquale la pubblica accusa in entrambi i processi, se viene trasferito, ho paura che si blocchino e vengano poi dati in mano a qualcuno di più asservito. Secondo te è possibile?
@ moon81
Infatti! Il bello è che, così facendo, confessa apertamente che l'emergenza rifiuti e quella alitalia non sono per niente risolte.
Patetico.
Sarà che stasera pioggia e freddo m'intristiscono, ma più s'avvicina il crollo dei loro castelli di carte, più mi inquieta il pericolo delle reazioni untuose. Poi penso alle feroci lavate di testa che staranno prendendo le colombe mediatrici intorno all'unto, ogni giorno più sonore, per averlo convinto a non bloccare 100.000 processi per sfangarla.
pagliacci! che altro aggiungere?
fede come sempre vorrei che questo fosse l'editoriale che campeggia sui quotidiani d'Italia.
Ottima analisi, risate contagiose.
Ma sono preoccupato per la decisione del CSM su De Pasquale: per Mister B, e per Ghefano o Alfini il trasferimento del pm è l'ultima spiaggia. Cosa succederà?
Federico, sei sempre "troppo" ottimista, non so mai se rallegrarmene o rattristarmene :)
Secondo me le cose sono lungi dal cambiare. Quando ghedini dice quelle cose, a te sembrano ridicole ma al popolo sembrano la quintessenza della verità.
Troppe volte ho già sentito dire, anche dalle persone vicine a me, "almeno lui sta facendo qualcosa, e ora lo vogliono bloccare".
SONO IN PARTENZA PER L'IRLANDA GRAZIE A DIO
temo già il rientro
ma sbaglio o cmq è stato fatto un dl dove si può chiedere il patteggiamento anche un istante prima della sentenza ? ... e questo garantirebbe la possibiltà di non leggere/emettere la sentenza.... quindi non sarebbe una vittoria al 100% ma cmq salverebbero in parecchio la faccia, soprattutto stando alla nostra situazione dei mass media!
o sbaglio ?
bye, mark
Purtroppo mark hai ragione. Il patteggiamento consentirebbe di non emettere la sentenza. E, anche se il patteggiamento è un ammissione di colpa, il tutto verrebbe fatto passare sotto silenzio.
Posta un commento