lunedì 7 luglio 2008

Il baratto della vergogna


Ci avevano spiegato che era assolutamente necessaria.
Ci avevano detto che lo facevano per il nostro bene.
Ci avevano mostrato che i requisiti dell'urgenza c'erano tutti.
Ci avevano confermato che avrebbe risposto all'esigenza di sicurezza dei cittadini.
Ci avevano rassicurato che non ci sarebbero stati trucchi.
Ci avevano insegnato che non era assolutamente incostituzionale.
Ci avevano raccontato che non sarebbe stata in alcun modo barattata.

Oggi ci dicono che la norma blocca-100.000-processi non esiste più. Sarà stralciata dal pacchetto sicurezza. Così. Come si strappa un pezzo di carta straccia e la si butta nella pattumiera.

Scusateci. Avevamo scherzato.

Dopo tutto, i sentori c'erano tutti.
Il primo a buttare lì l'idea era stato Pier Ferdinando Casini, l'uomo buono per tutte le stagioni, il politico che non dice mai di no, che va a braccetto con Veltroni e strizza l'occhio al Cavaliere, che tiene così tanto al valore della famiglia da farne addirittura due, che dice di essere contro la mafia e poi offre asilo politico in Parlamento a Totò Cuffaro, condannato per favoreggiamento alla mafia (favoreggiamento "semplice", sia chiaro), insomma, il "Vinavil della casta" si potrebbe dire. Quando vede che i suoi compari accendono troppo i toni, lui interviene con la sua chioma d'argento e il sorriso suadente e sa mettere d'accordo tutti con una proposta che concilia il dialogo: "Ragazzi, va bene litigare, ma ricordiamoci che qui ci sono sempre gli interessi di una casta da difendere".

Lui l'aveva proposto da tempo: perchè non barattare la blocca-processi con il lodo-Alfano? La sua voce era rimasta inascoltata, soffocata dagli strepiti di un Cavaliere esasperato, che lanciava anatemi contro ogni magistrato che gli capitasse a tiro. Lodo-Alfano al posto della blocca-processi? Voi siete matti! Le due cose sono assolutamente scorrelate. E io andrò avanti per la mia strada. Questo, in soldoni, il pensiero del premier, riportato pedissequamente dai suoi legali dattilografi.

Il ministro della Giustizia Alfano era apparso in televisione e ci aveva spiegato, come lo si spiega a dei bambini deficienti che sembrano non capire ciò che per lui invece è assolutamente normale e lampante, che il lodo che garantisce l'immunità alle quattro più alte cariche dello stato è una cosa e l'emendamento al pacchetto sicurezza che prevede il congelamento di 100.000 processi un'altra. Tanto diverse che le due norme erano state pensate con scopi completamente diversi. Il lodo per tutelare il voto della maggioranza e impedire che dei giudici politicizzati potessero sovvertire il verdetto delle urne con processi fantasiosi (vedi lettera ufficiale di Berlusconi a Schifani), l'emendamento per garantire che i processi riguardanti fatti di grave allarme sociale avessero la precedenza assoluta. Detta così, pur nella follia del merito, sembra anche un ragionamento legittimo. La prima norma avrebbe una finalità prettamente garantista, la seconda una finalità di sicurezza pubblica. Che c'azzecca l'una con l'altra?, direbbe qualcuno.

Beh. Tutti sappiamo benissimo cosa c'azzecca. Le due norme sono nient'altro che le due facce della stessa medaglia. Due modi diversi, ma ugualmente potenti, di bloccare tutti i processi a carico dell'unico interessato, il presidente del Consiglio in carica. Un doppio scudo imperforabile.

Bene. La proposta di Casini era rimasta in naftalina per un po' di tempo, fino a quando Veltroni, ormai distrutto dalla fine di quel dialogo che Berlusconi aveva interrotto così bruscamente senza un vero perché, qualche giorno fa ha preso a braccetto Casini e ha tentato di riallacciare i fili con il Cavaliere offeso ed imbronciato. Chissà mai che, a scrivere in due, ci stia a sentire, avranno pensato i due compari. E allora ecco di nuovo la proposta, offerta a Fini su un piatto d'argento: se il governo deciderà di eliminare la blocca-processi noi potremmo tornare a dialogare e, non si sa mai, potremmo anche essere disponibili a trattare sulla questione immunità.

Proposta oscena. Imbarazzo dell'esecutivo. Ma come? Ma che scambi mai sono questi? E adesso come facciamo a spiegarlo agli Italiani che avevamo scherzato fin dall'inizio.
Però anche voi, cribbio! Se me lo dicevate prima!

A metter le cose a posto ci ha pensato ieri il Ministro per la Semplificazione, Calderoli. Vi state chiedendo se esiste veramente un ministro per la semplificazione? Sì, la risposta è sì. E la risposta dovrebbe suonarvi ancora più inquietante se quel ministro risponde al nome di Calderoli. Che, però, bisogna riconoscerlo, è un genio allo stato puro. Cosa si è inventato? Beh, conformemente al suo ruolo istituzionale, ha trovato la maniera per "semplificare" la questione. Blocca-processi o lodo-Alfano? Lodo-Alfano o blocca-processi? Ho trovato! Perchè non fare una blocca-lodo? Cioè una blocca processi che non li blocca proprio tutti, oppure un lodo-immunità che non è proprio una vera immunità.

In poche parole, ha proposto di bloccare i processi solo per le quattro più alte cariche dello stato. Delle quali, ovviamente, solo una è sottoposta a processo.
Genio.

Proprio in queste ore si sta discutendo alla Camera il pacchetto sicurezza. Si va verso un annullamento dell'emendamento che paralizzerebbe la giustizia. Sul piatto Veltroni & C. hanno messo l'immunità eterna per il premier.

Alla faccia dell'assoluta emergenza della norma, proposta in nome della sicurezza.

Gli Italiani devono sapere che in questo momento Veltroni & C. stanno svendendo il nostro paese a Berlusconi. Regalargli l'immunità significa tenersi un corruttore pluriprescritto come capo del Governo per cinque anni e come Presidente della Repubblica per altri sette. Cinque più sette fa dodici. 2008 più 12 fa 2020.

2020. Paura eh?

Veltroni & C. devono sapere che la loro decisione di "non fare opposizione" sarà la causa principe della rovina di questo paese. Perchè poi si sappia e sia ben chiara di chi sia stata la colpa, quando da qui a vent'anni ci ritroveremo a parlare di un'Italia che non c'è più.

Veltroni & C. sappiano che si stanno prendendo una responsabilità gravissima nei confronti del nostro futuro.
Siano pronti ad assumersela
.

DOMANI, 8 LUGLIO, ORE 18:00, TUTTI IN PIAZZA NAVONA!!!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo sarebbe l'Editoriale (con la E maiuscola) da stampare su tutti i giornali di domani mattina.
Questo dovrebbero saperlo tutti gli italiani.
Questo purtroppo lo sapremo solo noi...
Federico, che paese vergognoso. Resta a Bruxelles, non tornare mai più

Diego ha detto...

Grazie..spero che gente come te non si stufi mai di tenere vivi questi preziosissimi canali di informazione.. Credo che a conoscere queste cose si sia in molti,ma ad essere capaci di diffonderle ..purtroppo no..
saluti

Matteo ha detto...

Grazie anche da parte mia. Bellissimo articolo. L'ho linkato nel mio blog. Saluti!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

L'avete sentita la gaffe della Casabianca sulla biografia di Silvio?
Beh, ogni tanto, scappa fuori la verità: "l'Italia è un paese di corruzione e vizi ...". E la classe politica ne è naturalmente lo specchio.
Fossi nel PD metterei di più nel piatto della bilancia: bloccaprocessi + intercettazioni. A quel punto si potrebbe barattare: sarebbe uno scambio a favore della sicurezza e degli italiani, con gli strumenti più efficaci ancora a disposizione della magistratura ... insomma sarebbe una vittoria del PD ma anche dell' IDV. Sarà smascherato il vero fine del cavaliere: fare leggi che non servono agli italiani (cioè ritirate), leggi dannose per la sicurezza, stoppate dall'opposizione in cambio del vero fine: rendere intoccabile Berlusconi.
Ricordo che i numeri parlamentari sono tutti a favore del Silvio e che potrebbe approvarsi quello che vuole: tanto ci riuscirà, in un modo o nell'altro a fermare i suoi processi. E ci riuscirà senza svegliare l'opinione pubblica italiana che dorme ormai sonni profondi.
Lo so, è triste ragionare in questo modo: ma il vero problema è proprio l'opinione pubblica italiana: in due mesi di ad-personam, con un pochino di populismo, Silvio ha aumentato i consensi ... Solo in Italia possono succedere queste cose: abbiamo la classe politica che meritiamo ...

Federico ha detto...

@ psa

Guarda, ragionandoci, il PD avrebbe dalla sua un'arma di racatto potentissima: la Lega. La Lega ha ribadito più e più volte che il suo unico motivo di stare al governo è quello di fare il federalismo fiscale e ha sottolineato il fatto che, per approvarlo, ha bisogno anche dell'appoggio dell'opposizione. Per questo ha così paura a rompere il dialogo.
Basterebbe che Walter si impuntasse e facesse passare il messaggio che lui sul federalismo non tratterà finchè Mr. B. non cancella immediatamente tutte le leggi vergogna. Stai sicuro che ci penserebbe Bossi a far cadere il governo. Da un giorno con l'altro.

Anonimo ha detto...

Si Federico è vero. L'unico piede di porco per far saltare il governo lo si può mettere vicino alla Lega.
Anche perché la Lega deve rispondere al suo ettorato sulla questione sicurezza. E' quella di Silvio non è sicurezza. Il PD deve alzare la posta in palio: far ritirare quelle due leggi sarebbe (con i numeri parlamentari che ha) una vittoria.
Poi sul lodo-Alfano, oltre alla Corte Costituzionale, giudicherà dal punto di vista morale il popolo italiano: se vogliono farsi governare da gente che sfugge alla giustizia, facciano pure. Siamo un paese alla deriva per colpa soprattutto nostra.

Andrea ha detto...

copia e incolla il codice sul blog di di pietro per trasmettere sul tuo blog la diretta della manifestazione!!

Federico ha detto...

Grazie andrea!

Alfiere ha detto...

Più che BLOCCA-LODO

direi

LODA-PROCESSI

:)

Federico ha detto...

Esatto... :)